sabato 16 febbraio 2013
MELANCOLIA, ANCORA CON L’APOCALISSE
Toh! Chi si rivede! Kristen Dunst in versione lievitata.
Non ha resistito nemmeno lei. Son lontani i tempi in cui esibiva una linea filiforme, come quella degli esordi. Che guarda caso la vedono insieme a Mila Kunis, facendo coppia birichina in bikini: una pacca sul sedere e tante smorfie davanti a un gruppo di ragazzini (guarda il video).
Sempre in forma longilinea è stata vista anche in Marie Antoinette dove sembrava ancora una ragazzina.
Il film l’ha lanciata a livello internazionale senza però che facesse seguito ad altre scritture importanti perché era difficile farla uscire da quel clichè di damina e bella statuina perché per tutto l’arco del film è stato un susseguirsi di sfilate senza mai esprimere emozioni profonde.
I Francesi avevano fischiato il film e giustamente perché se fosse stata così la Regina di Francia nessuno l’avrebbe contestata tanto era deliziosa nei suoi capricci di bambina frivola.
Così per Kristen Dunst c’è stato un periodo di stallo nel quale ha ciondolato per Beverly Hills facendo la Bad Girl con le sorelle Hilton, l’immancabile Lindsay Lohan, Amber Head e compagnia, passando da un party all’altro facendosi beccare anche in auto ubriaca.
Chiusa questa parentesi trasgressiva è tornata in scena come testimonial di Bulgari per il profumo Mon Jasmin Noir. Un nome che sa di profezia perché anticipa la rivoluzione araba del Gelsomino.
Poi l’incontro importante con un nuovo “profeta”, il regista che ha fama di essere dispotico perché sottopone a violenze psicologiche le sue attrici fino a quando non siano entrate nella parte che lui desidera rappresentare,: è Lars Von Trier l’autore di film come Dogville e The Others entrambi con Nicole Kidman quando era in stato di grazia. Col cinema indipendente infatti ha dato il meglio di sé come interprete fuori dagli schemi.
Kirsten Dunst è stata scelta al posto di Penelope Cruz, impegnata con il musical Nine, per affiancarla a Charlotte Gainsbourg nel ruolo di sua sorella e Donald Shutherland in quello di suo marito nel film Melancholia Il clima è da fine del mondo, e non si fa per dire perché la terra è minacciata dallo scontro con un Pianeta ravvicinato che, oltre a creare un’interminabile eclisse, sconvolge sistema terrestre mettendo a dura prova la sopravvivenza degli esseri umani ed in particolare delle due sorelle delle quali si segue la vita familiare nel loro quotidiano. Spensierato all’inizio per poi diventare sempre più cupo
Affrontato in maniera diversa: in modo surreale dalla Kirsten ma in sintonia col cosmo in movimento e molto più concreto da Charlotte. Kirsten Dunst è comunque molto carina ma non ha ancora dato prova di essere un a grande attrice di spessore per via dei ruoli sempre leggeri e non in commedie brillanti con dialoghi scoppiettanti. Sotto Lars Von Trier sicuramente riuscirà a tirar fuori qualcosa di importante dimostrando di essere cresciuta. Certo è che Charlotte è molto avvantaggiata perché ha una maschera tragica già di suo mentre Kirsten ha il musetto spiritoso che sarà duro farlo incupire. Non c’era riuscita nemmeno al momento di partire per Versailles verso Parigi per il Patibolo!
Il film verrà presentato a Cannes e c’è molta attesa per questa opera di genere apocalittico, che sta ispirando molti autori e sempre di grande impatto emotivo (ricordiamo The Road come il più angosciante e triste), perché Lars Von Trier ha già dato prova di saper affrontare il tema del paranormale in modo assolutamente originale con un finale che lasciava senza parole tanto era sconvolgente.
Mi riferisco a The Others tutto ambientato nel limbo che divide il mondo dei vivi da quello dei morti, dove alle anime perse viene data la possibilità di risolvere i propri patemi prima di arrivare a Dio con lo spirito purificato.
Melancholia è un genere catastrofico con risvolti psicologici inquietanti..
Il genere apocalittico sta andando per la maggiore forse perché siamo vicini al 2012 con la profezia della fine del mondo. Che io non credo sia di genere apocalittico ma piuttosto epocale perché ci sono già i primi segnali.
E’ pur vero che le avvisaglie sono in tutti settori come l’ambiente e l’economia ma io preferisco pensare a una rivoluzione epocale che investa il sistema di relazioni come un’apertura di tutte le frontiere dove ogni essere è cittadino del mondo. A me sinceramente l’idea fa paura ma nello stesso tempo penso che sia il giusto percorso che l’umanità povrebbe intraprendere perché i mezzi di informazione e di trasporto hanno reso il globo molto piccolo....
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