venerdì 12 aprile 2013

PRINCIPESSE PER UN PUGNO DI PUGNETTE

Fra i giovani emergenti è il momento di Gemma Arteton.
Poche apparizioni in pochi film, e tutti buoni, le hanno permesso di farsi notare.
Soprattutto in quello della serie di James Bond con Daniel Craig, Quantum Of Solance, dove aveva una porticina piccola ma significativa: era la bond girl che si faceva leccare la nuda schiena da 007.





Pochi flash per metterla in luce che abbagliavano gli spettatori più di quanto potè la lunga cavalcata di 007 con  Caterina Murino e la fuga tra le pampas sconfinate del Messico con Olga Kurtinova.
Infatti il profilo di Gemma era fra i più accattivanti. Labbra leggermente imbronciate, nasino piccolo, occhio pungente da rapace a forgiare una miniatura preziosa come un cammeo, proprio quello della sua apparizione in questo film, che le valse un doppio premio.
Il primo con la partecipazione a Scontro Fra Titani e il secondo ne Il Principe di Persia, Le Sabbie del Tempo. Anche se di origine inglese, i film in costume sembrano cuciti per lei proprio per questi lineamenti fini ed esotici i cui tratti somatici che si prestano per interpretazioni da fantafilm in ruoli da principessa da fiabe orientali o mitologiche.
Nel Principe di Persia, ha il ruolo di una sacerdotessa che deve custodire un pugnale magico capace di avvolgere il tempo per cancellare eventi drammatici (che potrebbero segnare la fine del mondo), facendo trionfare giustizia e legalità.
Una custode sacra il cui Tempio è localizzato in un Paese attaccato dai nemici per trovarvi nascoste “armi di distruzione di massa”. Inesistenti, ovviamente.
Curiosa la citazione al Paese dell’Iraq di Saddam Hussein, ed è curioso che proprio da lì possa partire un messaggio di pace e legalità.
Accettiamolo come video-game da cui è stato tradotto il film, il cui scopo è proprio quello di fare sognare.
Come Le Mille e una Notte? No, Le Mille e una cilecca. Di pace dal Medio Oriente purtroppo non si vede il minimo spiraglio…
Infatti Gemma Arterton è la protagonista di un'altra favola, quella dei Fratelli Grymm anche questa raccontata in fase gotica come Biancaneve e il Cacciatore dove le principessine sul pisello sono piccole guerriere con l'arnese in pugno in una sega infinita.
Quella che si fa lo spettatore guardandole seduto in poltrona perchè si immedesima.
Nel principe? No nell'arnese in pugno. Così dal pisello alle pugnette il passo è breve perchè con le arrmi in mano l'effetto cilecca per il maschio è assicicurato per cui scatta l'inevitabile seghetta per accertarsi che funzioni ancora.

Nessun commento:

Posta un commento