IL RITO DEL THE
Il té veniva servito con un cerimoniale fatto di gesti semplici, ricchi di significato simbolico e soprattutto atti a favorire una vera e propria degustazione del tipo di tè che veniva proposto.
La cerimonia per servire il tè veniva insegnata tradizionalmente alle donne perché altrimenti nessuno le sposava.
Infatti, anticamente, in una cultura in cui la donna era pensata esclusivamente nel proprio ruolo femminile, quando si sposava andava a vivere con i genitori del marito e tutte le mattine doveva omaggiare i suoceri servendo loro il tè.
Al di là di questo quadretto di scena familiare antico, anche gli uomini colti e di rango elevato venivano istruiti nella cerimonia del tè, che spesso veniva fatta per sancire importanti contratti e trattative politiche.
All’interno delle scuole di arti marziali, l’allievo più giovane doveva servire il tè agli anziani e al maestro. Questa piacevole abitudine del tè ha origini antichissime. C’è una bellissima poesia sul sorseggiare il tè:
La prima tazza inumdì la gola,
La tristezza svanì con la seconda.
La terza dal torpor tolse la mente risvegliandomi idee in libri letti.
La quarta provocò legger sudore che insiem coi mali dai pori uscì.
Il mio corpo purificò la quinta.
La sesta immortale mi ha resa.
La settima che bevo, ultima tazza sprigiona dalle narici lieve brezza.
FENOMENALE!
attraverso il filtro, raggiungono la tazza di porcellana.
Esse attraversano l’atmosfera e si posano sul fondo,
diventando in breve liquido scuro…il the, appunto.
La tazza accoglie le gocce calde con fierezza,
conscia della sua bellezza di oggetto raro,
decorato e prezioso.
Ma mi attrae la possibilità di togliere quel filtro,
di versare il the, ancora bollente, nell’ampia bocca della tazza.
E così lo faccio… senza filtro, con gesto improvviso verso
tutta la bevanda nella tazza.
E cosa succede? Succede che, senza più nulla a limitarne il getto,
tutto fuoriesce con forza, il vapore sale verso il cielo
intorno e, in controluce, si osservano distintamente le gocce
impazzite schizzare nell’aria e un rumore sordo poi
ne accompagna la caduta.
La curiosità mi spinge a guardare dentro,
dentro questa tazza ormai violata, colma di questo
liquido che si muove come mare in tempesta…
ed a scrutare, sul fondo tutto ciò che si è posato.
Che è tutto ciò al quale stavamo rinunciando, filtrando…
E che poi non è nient’altro che il thé stesso!!!
La sua essenza…
HEROE SENZA GLORIA
Tra le nuvole belle,
Oltre il fiume celeste,
Attraversa la fanciulla tessitura.
Una notte di appuntamento,
Dall'altra parte del cielo autunnale,
Supera la gioia sulla terra.
Momenti di tenero amore e sogno,
Così triste di lasciare il ponte di gazza.
amore eterno tra noi due,
Deve resistere il tempo a parte.
Tu mi hai preso con la forza
Hai voluto che lei ci guardasse
E poi mi hai scacciata dal tuo letto…
Le mie lacrime sgorgarono calde
Sulle mie guance arrossate dalla
Tua passione furente e devastante…
Il mio desiderio di te
mi ha accecato
Sono stato crudele,
lo so, na non ho resistito
Ti ho strappato l’abito rosso con rabbia
Ti ho presa con forza
in una voluttà appagante
Tu sorridevi della rabbia
con la quale ti prendevo
Eri sottomessa e docile,
mi assecondavi senza riserve
Io sono stato violento
perché lei ci vedesse
Vedesse il mio ardore
represso che sfogavo con te
Vittima innocente, dolce fanciulla…
Le tue lacrime mi hanno dato piacere.
La mia crudeltà mi ha reso felice…
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