Forse. Maurizio Bel Pietro per esempio è stato vittima di un attentato sul quale sono stati formulati dubbi, come se fosse stata una messa in scena.
Pertanto, l’attentato a Gianfranco Fini, sventato sempre da Bel Pietro a livello mediatico non sembra avere credibilità risultando valido solo a livello di messaggio trasversale e di avvertimento. Questa è una mia opinione che vorrei esternare anche per altri due fatti di cronaca sempre molto discussi nei Talk Show Tv.
L’unico motivo valido (sempre a livello mediatico) è stato quello di aver rubato la scena alla povera Sara. La quale aveva messo in movimento la macchina dell’informazione con un dispendio di forze, di maestranze, di canali e reti TV, di talk show e di notizie che non aveva eguali.
Chissà, forse la scomparsa di Yara potrebbe essere stata architettata proprio per perpetrare lo spettacolo mediatico che tiene tutti con il fiato sospeso davanti alla Tv.
Con il fiorir di sponsor in onda e in lista di attesa.
Insomma un business.
Non a caso, o forse sì, Yara fa rima con Sara: la seconda è del sud (smaniosa di crescere giocando a far la fatale) mentre la prima è del nord, tutta casa, scuola, palestra e chiesa (il parroco è amico di famiglia).
La prima, Sara, fragile e delicata, si contrappone alla sua assassina Sabrina forte e rozza, mentre la seconda, Yara, fa parte di un gruppo sportivo che tifa per lei.
La prima è finita nel peggiore dei modi mentre la seconda ha fatto alungo sperare che tornasse a casa libera perché i rapitori "l’hanno scambiata per un’altra”!
Questa è stata una delle motivazioni che veniva data al sequestro.
Qualunque sia l’esito, il sospetto di una strategia mediatica in questa vicenda non svanirà mai.
A questo punto mancherebbe solo la firma del regista.
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