L'AMORE AL TEMPO DI EXCALIBUR
Tempo di Remake, perchè non ci sono più idee e perchè non ci sono più grandi star.
Le giovani esordienti studiano tutte da Grace Kelly (Gwyneth Paltrow) da Sofia Loren (Monica Bellucci) e da Audrey Hepburn (Julia Ormond e da ultimo Keira Knghtley)
Stranamente le due ultime impegnate entrambe in un remake sulla saga dei cavalieri della tavola rotonda, rispettivamente con il film Il Primo Cavaliere e King Arthur.
Se King Arthur ha stupito con la rivelazione di una Keira Knightley in versione guerriera,
Il Primo Cavaliere di genere pomposo e Hollywoodiano nonostante i nomi altisonanti e di alto profilo quali Richard Gere, Julia Ormond e Sean Connery), non è riuscito ad eguagliare l'originale
della serie, ovvero il film Excalibur girato con attori quasi sconosciuti al grande pubblico che rimane sempre il più magico e fascinoso.
Se la storia è sempre quella dipanata nel triangolo amoroso del Re Artù con Ginevra e Lancillotto, i film si differenziano parecchio.
Il Primo Cavaliere insiste con toni fin troppo esasperati, con il bacio continuo e ossessivo che Lancillotto cerca di strappare a Ginevra incentrando la storia sul corteggiamento di lui un po' pirata un po' artista senza arte nè parte e la ritrosia di lei.La quale la porta avanti per tutto il film fino a non poterne più nel trattenere il bacio, che alla fine imprime sulle labbra di Lancillotto con tutta la forza della sua passione repressa.
Ahinoi non abbastanza e al punto giusto, perchè proprio in quel momento arriva il Re che si defila signorilmente lasciando i due a bocca aperta e col sapore amaro del tradimento in bocca.
Ben diverso è lo spirito che anima invece il film Excalibur, che tratta ampiamente la saga celtica dando spazio ai personaggi di contorno come il Mago Merlino, la Fata Morgana Uther e Igrane, la fata del Lago, Mondred e Parsifaal.
Le scene sono piene di battaglie e duelli all'ultimo sangue che scatenano gli istinti primordiali da soddisfare a tutti i costi senza guardare in faccia a nessuno, tanto meno a quel marito che, da buon padrone di casa, faceva esibire la moglie (Katrine Boorman in realtà figlia del regista) in un ballo sensuale per deliziare gli ospiti.
"Balla Igrayne" le ordinava lui mentre lei si alzava iniziando ad ancheggiare accompagnata da un vestito a rete che faceva girare ossessivamente davanti a un tavolo di cavalieri in piena tempesta ormonale i quali ritmavano come ossessi ululando senza ritegno sbattendo i pugni sul tavolo, come una sorta di uno stupro di gruppo.
Consumato realmente solo dal loro Capo Uther che preso da libidine lussuriosa una notte violentava Igrayne spogliandola nuda e facendola sua con indosso ancora l'armatura, rubata al marito, sullo sfondo di un camino ardente.
Ma non è certo il sesso, nè gli artifizi della fata Morgana per avere un figlio che assomigli a un Dio, nè tanto meno l'amore del re e la regina con il suo cavaliere a creare la magia e il grande appeal perchè il film ruota intorno allo spirito della spada Excalibur e al Calice del Sacro Graal.
Il maschile e femminile sacro che si uniscono per formare un nucleo pieno di energia capace di dare origine a una epopea basata sui principi dell'amor cortese e cavalleresco descritti nel Vangelo, che ha raggiunto il culmine nel romanticismo del secolo ottocentesco fino quasi a svanire ai giorni nostri.
Svanire non è il termine giusto perchè si è trasformato sotto forma di sette occulte e non,sparpagliate per il mondo le quali si sono arrogate il diritto di perpetrarne la specie, senza mantenere lo spirito puro originale.
Sette che prendono tanti nomi da Scientology a MASSONI le quali hanno mantenuto l’ideale puro, sì ma lucrativo. Perfino il movimento Lega iniziato con la Spada in Pugno contro Roma Ladrona si è poi mescolata ai ladri al grido del boss “Tengo Family”.
Tutta un'altra musica.
Nessun commento:
Posta un commento