mercoledì 17 luglio 2013

L'EROTOMANIA DEGLI ANNI 70 AL CINEMA E TV

L’EROTOMANIA NEGLI ANNI ‘70 AL CINEMA PARTE PRIMA
Nel filone erotico degli anni 70 al cinema imperversavano due categorie di donne: la liceale e la professoressa.
Se la liceale incarnata da Gloria Guida era sempre nuda ma di un nudo pulito perchè sotto la doccia, quello della professoressa era incarnato da Edwige Fenech che saliva in cattedra per far l’appello per poi sedere a dar lezioni. A gambe aperte.
In gambissima infatti lo è stata Edwige Fenech per tutto l’arco della sua carriera che ha gestito sempre oculatamente dai film dove si metteva a nudo, alle produzioni delle fiction tv passando dalla relazione con Luca Cordero di Montezemolo con il quale faceva coppia fissa per diversi anni: una rimorchiata, una sgommata e via in Pole position nella bella società.
Strana quella coppia,lui tanto tanto stilé lei tanto tanto crudité.

Ma al cuor non si comanda tanto meno all’attrazione fisica che si sa scoppia sempre quando meno te l’aspetti.
Tra un sussurro e una carezza il Cordero e la Fenech si sono anche scambiati l’arte del fare, ognuno secondo le proprie competenze che poi entrambi hanno messo da parte per intraprendere le loro strade: la Fenech come manager e Luca Cordero come amatore di una bellissima moglie e bei bambini.
Il cinema aveva perso una delle più grandi protagoniste del filone erotico scacciapensieri che aveva raggiunto il culmine con Quel Gran Pezzo dell’Ubalda tutta Nuda e Tutta Calda. Un colpo di genio perché in un lampo con il titolo si era già capito tutto il film. Il primo di una lunga serie con titoli che più che sintetizzare facevano il cappello introducendo il pezzo che quasi sempre formava il film a episodi.



Da ricordare “L’Insegnante Va in Collegio e poi Viene a Casa, Giovannona Coscia Lunga Disonorata con Onore, Alle Donne del Castello Piace Solo Fare quello. Poi c’è stata la svolta perché dai film di serie C Edwige Fenech è diventata protagonista a fianco di attori importanti come Renato Pozzetto Massimo Ranieri e Ugo Tognazzi che l’anno catapultata nel mondo delle commedie all’italiana di serie B passando poi  alla classe A con le fiction Tv come interprete e come produttrice senza farsi mancare l’esperienza da stilista: un’ Escalation con la quale era assurta a PrimaDonna che le faceva rinnegare tutti quiei ruoli degli esordi dicendo  di averli fatti, per mantenere il figlio. Cuore di mamma non sbaglia mai: infatti, con una mano sul cuore e una nel portafoglio veniva pagata profumatamente perché il suo profumo veniva annusato da tanti fans chiusi nelle sale ad ammirare le sue nudità generosamente offerte.
 Non erano le sole ma le sue, quelle di Edwige Fenech erano fra le preferite perché si mostrava senza alcuna inibizione ma con una dolcezza  quasi maternale. Un modo di porgersi molto gradito che solo Laura Antonelli era riuscita poi riuscita a surclassare.


                              L'EROTOMANIA NEGLI ANNI 70 IN TV    





Se al cinema negli anni 70 era scoppiata la febbre dell’eros, la Tv non voleva essere da meno proponendo i primi nudi a tutto streptease in seconda serata. Con le prime Tv a colori iniziavano anche i Varietà Sexy dedicati a Cicciolina a Moana oppure format   sul genere docu-movie  di Europa di Notte, con i quali si faceva una carrellata fra i locali notturni con una conduttrice pimpante ed ammiccante a presentare Odeon.

Così agli Italiani venivano aperte le porte del Crazy Horse dove brillava una stella dal fisico scattante molto francese che invece del solito palo per la lape-dance roteava flessuosamente intorno ad una corda, raccontando di sé: “Mi chiamo Rosa, Rosa Fumetto e vengo da…BBBBologna!”
Bomb! La francesina piccante e sfacciata era invece un’italiana che faceva impennare l’orgoglio maschio Nazionale ai massimi livelli.




I format Tv si adeguavano facendo programmini nei quali inserire tra una battuta e una canzone qualche pezzo di streptease con i quali si esibivano Rosa Fumetto e Serena Grandi anche lei venuta da Bologna dopo un flirt con Gianni Morandi.
Il format era Il Cappello sulle Ventitrè perché andava in onda sul tardi quando i bambini e gli anziani erano a letto. Allora si facevano solo brevi flash sulle nudità delle show girl che andavano subito a coprire con le mani o con qualche piumazzo in scena per non far scattare la censura. La quale puntualmente è arrivata perché i programmi sono andati a scomparire lasciando il posto negli anni 80 a ballerine e show girl molto ammiccanti anche se scosciate e con i balconcini straripanti alle quali per la prima volta veniva dato voce per qualche gags a doppio senso come Drive In.





PARTE SECONDA DEL POST 17.07.2013:  L'EROTOMANIA DEGLI ANNI 70 FRA CINEMA E TV
Ma torniano agli anni 70, perché il filone boccaccesco con i genitali open-air apparsi sullo schermo grazie alla firma di un grande autore come Pier Paolo Pasolini con la sua trilogia del Decameron, Il Fiore delle Mille e Una Notte, e I Racconti di Cantherbury  metteva letteralmente a nudo gli attori con l’uccello in tiro davanti alla cosina a pelo,


magari posizionata sopra un albero come nei Racconti di Cantherbury con la figlia di Chaplin come interprete. Immagini crude che però raccontavano l’innocenza dell’amore carnale. A tal proposito viene in mente la barzelletta di Pierino, che al cinema a quel tempo imperversava con Alvaro Vitali, quando con l’amichetta trovandosi sotto un albero di cigliege mandava la bambina a raccoglierle mentre lui da sotto la guidava: “Un po’ più in là…ecco così…muoviti…Mmmmm!”finchè la bambina correva da mammina tutta contenta gridando: “… guarda quante cigliege che ho raccolto”, mentre invece la mamma la rimproverara: “Ma sciocchina non sai che Pierino ti ha mandato sull’albero per veder le mutandine?”
"Certo che lo so mamma, ma io prima di salire me le sono tolte!”

Le creature ingenue di Pasolini rasentavano la stupidità mentre quelle scaltre come Laura Betti, per citare il nome di una sua musa, erano tutte intrise di trasgressione e malvagità toccando la tragedia facendole incarnare da due icone come Silvana Mangano in Edipo Re e Maria Callas in Medea. Le quali si ammantavano di tragedia anche nella vita reale morendo in solitudine dopo la morte del loro primogenito e l’abbandono dei rispettivi compagni di potere come Dino De Laurentis e Aristotele Onassis.
 
Non aveva mezze misure Pasolini ma vedeva giusto con l’occhio lungo e disincantato del Poeta che racconta la vita nella sua essenza, facendo di ogni filo d’erba un “cazzo-per-dirla-pane-al-pane”.
Difficile vedere l’innocenza dietro l’immagine spogliata perché si tende sempre a farla scivolare nel volgare becero, ma tutto dipende dall’occhio con il quale si guardano o si        
interpretano immagini nude e crude con linguaggio esplicito per cui l’occhio di un malvagio o pervertito non riuscirà mai a individuarne il messaggio “vitale”
ma sempre quello diabolico di un Zaccaria, Diavolo di terza categoria per dirla tutta con il linguaggio del fumetto come Rosa, Rosa fumetto.
 Come a dire Dio Me l’ha data e guai a chi la tocca. Embè è un fumetto!

                                 


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