La carne è indispensabile per una alimentazione completa anche se si dice che le proteine si possono trovare nei fagioli. Evvai col vento.
Meglio un corretto, e non si fa per dire, mix tra vegetale e carne umana della quale cibarsi con soddisfazione.
E’ quello che ha fatto Rugther Hauer nel film, sempre degli anni settanta, Fiore di Carne dove ha amoreggiato con una biondina di famiglia-bene molto generosa nel darsi a piene mani tanto da subire anche qualche sculacciata assestatale dal partner per puro divertimento.
Sculacciata dopo sculacciata, la passione travolgeva i due sotto la regia dell’olandese Paul Verhoven che con l’attrice Monique Van De Ven aveva avuto materiale da plasmare in tutta trasgressività (riportata nel film a seguire Kitty Tippel una Vita in Strada) finita poi in tragedia perché il piccolo fiore di carne si consumava non riuscendo a sconfiggere il cancro dopo che l’amore tra i due protagonisti era finito.
Non irrimediabilmente perché la malattia di lei li riuniva come una sorte di Luna di Fiele nel quale uno dei due aveva la meglio nel dominare:infatti era nato il divo Rugther Hauer.
La tematica veniva riproposta anche da Roman Polansky nell’omonimo film con cui lanciava invece sua moglie Emanuelle Seigner, prossimamente nelle sale con Venere in Pelliccia, con il quale si ispira a Venere in Visone premio Oscar a Elizabeth Taylor.
In Luna di Fiele a dominare alla fine era comunque lei sul partner mentre Hugh Grant che aveva solo una piccola parte è diventato una grande star.
Questo per dire che un regista difficilmente riesce a fare della propria musa una grande diva. C’è un qualcosa che frena l’ascesa…Chiamala pure gelosia, senso del possesso. Tu chiamale se vuoi emozioni del privato:
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