L’avevamo detto e poi ora anche visto che con l’Egitto torna in voga lo stile Begum che tanto aveva furoreggiato a cavallo anni 60/70.
A conferma lo presentano due attrici: Keira Knigtley con il recente Anna Karenina ed a seguire a ruota
Jennifer Lawrence con il prossimo film American Hustle do
ve appare col capello cotonato. In stile Begum appunto.
CON EGITTO E LIBERTY TORNA LO STILE BEGUM.
Il cinema da sempre è stato anticipatore del costume, fonte di ispirazione per le passerelle che poi creano le tendenze moda.
Alla fine degli anni 60 furoreggiava lo stile Cleopatra il mitico kolossal interpretato da Richard Burton ed Elizabeth Taylor i quali con la loro storia d’amore in parallelo con quella del film avevano contribuito al lancio della pellicola e dell’attore gallese, grande interprete shakespeariano che aveva trovato il successo accodandosi alla divina Liz, premio Oscar per Venere in Visone.
Un successo che non perdonò mai all’attrice (poi diventata sua moglie) perché lei gli soffiò anche l’Oscar Per Chi ha Paura di Virginia Woolf, dove recitavano insieme come coppia, facendo affondare la loro bellissima storia passionale nell’alcol e nei gioielli, con una vita piena di eccessi fatta di gesti plateali e di amore strombazzato ai quattro venti ma condito da percosse e umiliazioni. Che comunque la diva ha incassato volentieri perché finalmente aveva trovato l’uomo che gliele cantava giuste per farla scendere dal piedistallo. Missione impossibile perchè per Liz essere diva era nel suo dna.
Le parrucche di Cleopatra sfoggiate da Liz in quel film avevano colpito l’immaginario femminile del fashion perché la frangina ed il capello liscio color ebano erano state adottate prima dalle star d’avanguardia del rock come Cher e della canzone come Juliette Greco (con Belfagor non a caso), e del cinema anche italiano come Claudia Mori, trasformate insieme alle donne di tutto il mondo in regine d’Egitto de’ noantri.
A dare una sferzata rivoluzionaria ci aveva pensato una fotomodella della Londra-bene, borghese e perbenista tanto da essere ricoperta d’oro da cima a fondo.
Infatti della signora Sarah Frances (Sally) Crocker Pool, a cavallo degli anni 60/70, si era invaghito Karim figlio dell’Aga Khan, il più ricco fra gli Ismailiti viventi perché ogni anno riceveva (un’usanza che lui ha poi abolito) in dono dai suoi sudditi quintali di oro e pietre preziose, il quale la sposava secondo il rito mussulmano.
Il tempo di consumar la cerimonia che Salimah (questo era il n uovo nome) era diventata la regina del jet set con gli occhi puntati su di lei a spiare ogni sua mise. Ma il colpo d’occhio lei lo ha soddisfatto facendosi mettere le mani nei capelli dallo stilista Alexander il quale glieli acconciava in style Liberty che curiosamente facevano molto contrasto con la sua sottomissione ad un ismailita.
Con i capelli gonfiati intorno al viso, raccolti al centro del capo con un nodo a crocchia che ricordavano molto le divine del muto come Eleonora Duse ed Isadora Duncan, Salimah aveva lanciato lo stile Begum.
Copiato immediatamente da grandi star come Barbra Streisand in Hello Dolly Catherine Deneuve (Fatti di gene Perbene, con Tina Aumont), da Candice Bergen
ne Il Vento e il Leone (on Sean Connery)da Audrey Hepburn in My Fair Lady
Insomma lo stile Begun ha furoreggiato per diversi anni in parallelo con il matrimonio di Salimah con l’Aga Khan fino a che i paparazzi non si son stancati di inseguirli stante il perenne broncio stampato in faccia alla regale Begum. Scambiato per gran classe in un primo momento, ma con il divorzio si è squarciato un velo perché la Begum ha cominciato a sorridere… sull’oro versato. La vita in libertà, iniziata con uno stile Liberty che già la diceva lunga sui suoi progetti, ne valeva la pena: più che l’oro degli ismailiti, poteron i 130 miliardi di alimenti versati sull’unghia in contanti da Karim Aga Khan a risarcirla di tante corna di cui le aveva fatto omaggio durante il matrimonio.
Lo stile Begum sta ritornando in auge con l’uscita del film Adèle e l’Enigma del Faraone del regista Luc Besson (Il Quinto Elemento) che la protagonista Louise Bourgoin ha adottato perché il film è ambientato proprio a cavallo fra 800 e 900 fra gli scavi archeologici dell’Antico Egitto e Parigi in piena Belle Epoque, uno stile che sta facendo capolino fra le modelle nella pubblicità.
Egitto e Liberty ancora una volta accavallandosi hanno fatto un mix che farà tendenza.
La rivoluzione di costume è sempre tra la cuspide fra un secolo e l’altro, che noi stiamo cavalcando in pieno. Già, pur avvertendo i sintomi nell’aria non ne è stata ancora percepito la portata. (Che sia la fine del Quinto potere tutto in mano ai maschi? Meglio sussurrarlo piano…molto piano…prima che suoni troppo forte per le loro orecchie).
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