martedì 19 novembre 2013
SENSO DEL BURLESQUE DI UNA POVERA NERA
Yahima Torrès è un’attrice di colore interprete del film Venus Noire, presentato alla scorsa stagione di Venezia e che presto sbarcherà nelle sale.
Il film racconta le peripezie di una Venere Nera omaggiata in termini razzisti.
La storia è ambientata nell’800 dove “la protagonista” diventa attrazione assoluta di un circo che incassa soldi a palate grazie alle performances di una giovane nera sbattuta in pista per sculettare e sollazzare i presenti.
I quali, fra urla insulti e applausi scroscianti vanno in delirio nel vedere quel culone extra-large e dunque mostruoso che tutti vorrebbero toccare, grandi e piccini, come portafortuna.
La povera nera, umiliata offesa e alcolizzata si esibisce dapprima in modo selvaggio mettendo a nudo il culone in bellavista per poi coprirlo con calzamaglia rossa e corona in testa per eseguire una performance a coreografia più raffinata: la danza tribale mostruosa si trasforma in una sorta di burlesque drammatico reso ancor più tragico nel back-stage allestito per studiarla nei minimi particolari.
Infatti le fanno corona uno sparuto gruppo di professori che dall’alto della loro scienza infusa le prendono le misure corporali sviscerandola in tutte le forme più invasive come una sorta di autopsia per confrontarla con la razza bianca.
Dalla scienza al razzismo di recente memoria il passo è breve tracciando il solco per essere coltivato con il seme della violenza.
Quella alla quale viene sottoposta la povera nera davanti a un pubblico che, di fronte a quel culone mostruoso perde ogni ritegno scatenandosi con i più bassi istinti ormai lanciati senza freni inibitori.
La povera nera diventa così un’ossessione per tutti facendone l’oggetto della più indegna e invereconda curiosità perché il di lei culo messo all’aria viene spiato, analizzato, vivisezionato e sottoposto ad ogni più umiliante burla.
Suvvia abbiamo scherzato urla il miserevole pubblico.
“Sulla mia pelle” ribatte l’attrice in conferenza stampa dove ha raccontato di essersi messa nudo per affrontare il tema razzista con un film i cui riflettori sono puntati su un piccolo mondo il quale, grazie a questa storia viene alla ribalta per rimarcare le sue fondamenta malsane basate su quella superiorità della razza che porterà a inevitabile conflitto.
Il regista è Adbellatif Kechiche il quale, dopo la prova di Cous Cous si conferma autore attento ai problemi degli emarginati e del terzo mondo in cui la danza è al centro della comunità.
Ma se la danza del Cous Cous mette ruffianamente tutti a tavola, quella di Venus Noire fa riemergere tutto il marcio di una società opulenta che a pancia piena comincia il gioco crudele del vizioso e arrogante il quale tutto pensa di gestire per rimpinguar le tasse. Anche a costo di vendere la pelle di una Venere Nera.
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