giovedì 6 febbraio 2014
JULIA ROBERTS UNA CARRIERA AL BIVIO.
C’è puttana e puttana.
Lo abbiamo rivisto in Tv l’altra sera prima di Porta a Porta nella quale questa lezione era già stata ampliamente trattata così come avevo scritto in un mio post dello scorso anno parlando di escort di lusso.
Le quali dando i numeri delle markette rappresentati in cifre di molti euro potevano fare ingolosire tante ragazze in cerca di un’occupazione e molto poco ciusi.
Non fatelo non date retta alla Fornero. Fate le ciusi e buona notte ai suonatori. In questa caso di piffero.
Così la Pretty Woman di Julia ha riscattato la categoria presentando una “puttana” (chiamiamola col suo nome) molto molto graziosa. Con quella bocca può fare ciò che vuole: più lo mandi giù e più ti tira su.Il piffero. E infatti lassù fulgean le Stelle tra le quali c’era anche la sua perché da quel momento Julia è diventata la Roberts. Una diva Pretty.
Vada per la Diva ma pretty no. Julia si è subito dissociata dal personaggio senza rinnegarlo per carità perché faceva volume nel cachet, ma cercando di distanziarlo con l’interpretazione di film di altro genere che andavan dalla commedia a trhiller, dall’insegmamento all’impegno.
Tutti personaggi di spessore patinato e accattivante che se facevano cassetta non superavano mai il consenso ricevuto con la Pretty.
Finalmente, riusciva nell’intento di arrivare all’Oscar con Erin Brokovic applicando la formula dell’impegno con molta volgarità: vincendo sul fronte della lavoratrice ordinariamente Pretty. Mica da boulevard ma da woman libera e indipendente in studio legal..
Dal marciapiede alla legittima carriera il passo è stato breve facendola proseguire su questa linea un filo più matura fino ad arrivare candidata all’Oscar come non protagonista con I Segreti di Ossage County. Come dire Meglio un Oscar grosso o uno piccolo? Dipende dall’uso che se ne vuol fare.
Sì perché Julia Roberts ormai, secondo lo star system, è arrivata al punto in cui un’attrice può scegliere di continuare a lavorare e un Oscar come non protagonista la inquadra dandole la dritta di attrice caratterista, adatta a ruoli secondari o di coralità. Vedremo se Julia saprà umilmente accettare il verdetto, ammesso che vinca l’Oscar.
A questo punto sarebbe meglio per lei che lo perdesse non sapendo che farsene di ruoli secondari pur di continuare a lavorare. O forse sì.
Mica è ciusi. Purtroppo così sarebbe come dire che Julia, nel tentativo di uscire dalla favola di Pretty abbias fatto una carriera come prostituta di base e attrice part-time.
Allora aveva ragione anche Theresa Russel l’attrice che in contemporanea era uscita con il film Puttana a far conoscere i retroscena del mestiere di strada dove solo una su un milione può incontrare il principe ed entrare nella favola.
Perché fare la prostituta anche se Pretty non è carino.
Infatti sentire la Julia quando telefona all’amica per dirle che ieri sera l’aveva fatto a trecento dollari… non è carino diciamolo.
Insomma, dipende… ne è valso il pene o no?
Nella favola non si dice, non c’è pene di sorta del quale si racconti…Si sogna e basta. Il pene da favola!.
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