Le donne amano cambiare il colore dei capelli che vanno dal castano scuro al biondo passando anche dal rosso un colore che ha avuto il suo tripudio negli anni 80 quando furoreggiava Dallas.
Il rosso naturale è tipico delle nordiche, irlandesi in primis, o delle donne che hanno una carnagione più bianca del latte alle quali il colore rosso dona anche quando sono in età matura.
Basta non esagerare come in ogni cosa alla quale comunque si rimedia sempre cambiando nuance.
Basta non esagerare come in ogni cosa alla quale comunque si rimedia sempre cambiando nuance.
Una rossa molto famosa è Julianne La Moore, un’attrice dalla bellezza particolare perché rossa di natura, tanto da esserlo, come sostiene lei, anche lì per cui non ci sono dubbi.
Julienne Moore sarà su SKY tv il 3 marzo 2014 con Chloe - Tra seduzione e inganno (2009) di Atom Egoyan, con Julianne Moore e Liam Neeson su Sky Cinema Passion alle 21:00
Julienne Moore sarà su SKY tv il 3 marzo 2014 con Chloe - Tra seduzione e inganno (2009) di Atom Egoyan, con Julianne Moore e Liam Neeson su Sky Cinema Passion alle 21:00
Infatti la pelle è lattea tipica delle rosse, con qualche accenno di lentiggini.
Dicono che il genere sia molto cattivo ma lei fa un’eccezione perché è un’artista di grande professionalità con una vita privata serena senza alcuna sorta di eccessi. Non è un’eccentrica insomma, pur avendo fatto scelte professionali abbastanza trasgressive come l’interpretazione del film Lontano dal Paradiso, ancora a fianco di Dennis Quaid nella parte di un marito della borghesia americana anni 50, con tendenze omosex, mentre Julianne è in quella della moglie frustrata che si innamora del giardiniere di colore sfidando le regole della società razzista.
Dicono che il genere sia molto cattivo ma lei fa un’eccezione perché è un’artista di grande professionalità con una vita privata serena senza alcuna sorta di eccessi. Non è un’eccentrica insomma, pur avendo fatto scelte professionali abbastanza trasgressive come l’interpretazione del film Lontano dal Paradiso, ancora a fianco di Dennis Quaid nella parte di un marito della borghesia americana anni 50, con tendenze omosex, mentre Julianne è in quella della moglie frustrata che si innamora del giardiniere di colore sfidando le regole della società razzista.
Il film pur essendo girato come un melò di quell’epoca, racconta la storia con raffinata eleganza senza scadere nei drammi alla melassa, grazie ai virtuosismi recitativi della elegante Julianne Moore e il dignitoso rigore dell’attore di colore Dennis Haysbert che si muovevano sul filo della liaison con molta classe.
Sempre nella stessa ambientazione anni 50, aveva girato anche un episodio di The Hours nel ruolo di una casalinga frustrata perché si sentiva inadeguata e incapace di affrontare il quotidiano, sbagliando ogni cosa, perfino a fare una banale torta, sfociando nel suicidio perché era impensabile provare disagio in quel ruolo che da sempre il maschio ha assegnato alla compagna, in qualità di angelo del focolare.
Ma siamo negli anni 50 e le donne non avevano altri sbocchi per esprimere sè stesse. L’emancipazione era lontana: l’8 marzo non si festeggiava nelle piazze per fare gruppo e solidarietà fra donne non ancora liberate.
Come ai giorni nostri perché c’è ancora molta strada da percorrere nonostante il cinema, che comunque detta sempre le tendenze, ci proponga sempre più modelli di femminilità fuori dagli schemi tradizionali, sdoganando tutti i tabù l’ultimo dei quali i rapporti lesbo.
Che Julianne Moore non ha voluto farsi mancare nel suo ricchissimo curriculum avendo scelto di interpretare ben due film sul genere: uno, I Ragazzi Stanno Bene come compagna di Anne Bening candidato all'Oscar un paio di anni fa e l'altro,
Sempre nella stessa ambientazione anni 50, aveva girato anche un episodio di The Hours nel ruolo di una casalinga frustrata perché si sentiva inadeguata e incapace di affrontare il quotidiano, sbagliando ogni cosa, perfino a fare una banale torta, sfociando nel suicidio perché era impensabile provare disagio in quel ruolo che da sempre il maschio ha assegnato alla compagna, in qualità di angelo del focolare.
Ma siamo negli anni 50 e le donne non avevano altri sbocchi per esprimere sè stesse. L’emancipazione era lontana: l’8 marzo non si festeggiava nelle piazze per fare gruppo e solidarietà fra donne non ancora liberate.
Come ai giorni nostri perché c’è ancora molta strada da percorrere nonostante il cinema, che comunque detta sempre le tendenze, ci proponga sempre più modelli di femminilità fuori dagli schemi tradizionali, sdoganando tutti i tabù l’ultimo dei quali i rapporti lesbo.
Che Julianne Moore non ha voluto farsi mancare nel suo ricchissimo curriculum avendo scelto di interpretare ben due film sul genere: uno, I Ragazzi Stanno Bene come compagna di Anne Bening candidato all'Oscar un paio di anni fa e l'altro,
Chloè dove nel ruolo di moglie gelosa, dopo aver ingaggiato una giovane ed avvenente prostituta (Amanda Seygfried) per sedurre il marito mettendo alla prova la sua fedeltà, intreccia con la ragazza un rapporto saffico suggellato sullo schermo da un lingua in bocca molto erotico.
Cose ormai del nostro piccolo schermo (la Tv si sa è il mezzo che sancisce lo sdoganamento di un tabù) che si sono viste ultimamente in molte fiction come tendenze più in voga, ben lungi da quelle portate dallo scandalo Monica Lewynski che comunque avevano attecchito ampiamente anche da noi.
Infatti Paolo Bonolis aveva sorpreso tutti (si fa per dire) alcuni anni fa dichiarando che il metodo Lewynski era adottato dal 90% delle ragazze che approdavano in Tv: una sorta di lasciapassare, per entrare direttamente in scena dopo aver gustato il gelato, così denominato in gergo televisivo un membro al vertice. Ha funzionato con Monica, alla grande, perché non doveva funzionare con le altre? Nel loro piccolo “schermo”, pare ci siano riuscite.Oh, la parola è di Bonolis…
Nessun commento:
Posta un commento