Nei titoli di coda non è nemmeno citata, eppure sono bastate poche sequenze per illuminare tutto il film Sex And The City che le protagoniste ormai su di età hanno un filo appannato.
Uno scintillìo che abbaglia, facendo sbavare i maschi: sono le tette (vanno chiamate col loro nome per meglio rendere l’idea) che si intravedono dietro la T-shirt di Alice Eve senza reggiseno, lasciate allo stato brado ballonzolare senza ritegno, accompagnate dal sorriso solare della protagonista che si dimena fra capriole e salti.
Una danza che palleggia a passo di rallenty della cinepresa, facendo godere gli spettatori palleggio dopo palleggio.
Una sorta di tata “miss maglietta bagnata” che mandava in paranoia Charlotte pensando di essere stata colpita dalla sindrome Jude Lawe, l’attore passato alla storia per aver tradito Sienna Miller con la tata dei bambini alla quale Sienna faceva da vice-madre.
Insomma, attenti alla tata sembra il motto ad accompagnare la felice coppia di Charlotte ed il suo rozzo bestione del quale si era innamorata nonostante la puzza sotto al naso perchè lui, quando erano fidanzati nella serie televisiva, aveva la pessima abitudine di posizionarsi sulla tazza lasciando sempre la porta del bagno aperta. Ma il problema tata nel film è un timore che si è subito dissolto alla scoperta che la ragazzina ha tendenze per lo stesso sesso.
La famiglia è salva per cui sbirciare quella tette viene sublimato come un inno alla vita nella sua espressione primordiale, quella in cui gli uomini sognano di restare sempre attaccati al petto della madre.
Sogni infranti dalla dura realtà.
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