Trask...radio....radio...Trask tanto per citare Melanie Griffith in Una Donna in Carriera che proponeva la radio come affare da rivalutare. Erano gli anni 80 ed in effetti la radio cominciava a prendere una svolta con tanti vee jay animatori al microfono per lanciare le canzoni.
Ed è stata una sorpresa nel sentire quanto la radio sia ancora viva e possa sostituire egregiamente la Tv.
Per viaggiare è l'ideale per assistere a qualche spettacolino a viva voce.
Al mattino presto prendendo l'Autostrada per la Liguria è stato un gran divertimento sentire un gruppo di giovani che inanellavano battute prendendo di mira format o personaggi della Tv e dell'informazione.
Buona la battuta che definiva quel giornalista che tutte le mattine si prende un caffé in una prima pagina come un personaggio sempre in esame per avere il patentino da pretino perchè non se ne può più dei suoi sermoni da peloso buonista.
Così pure per i reality dove se non sei sfigato non hai una storia alle spalle di miseria degradooe tragedia familiare e sei in cerca di riscatto non hai possibilità di vincere perchè quello che conta più del talento è il fattore umano.
Come dire se sei normale e canti bene sai ballare od animare un gruppo e quant'altro possa portarti al vertice nella vita, il reality o il talent non è il posto giusto per farti apprezzare perchè per emergere ci vuole un "vissuto”pieno di sfighe che faccia scattare la sorte del “poverino diamogli la carità”.
E' curioso che in questo teatrino radiofonico ad emergere siano le ragazze mentre i ragazzi fanno da spalla alle loro macchiette dalla comicità demenziale allo scopo di rappresentare lo specchio di un Paese insulso pecorone incapace di formulare un pensiero con la propria testa per inseguire invece il luogo comune ed il consenso a livello di simpatia.
Nel viaggio di ritorno la compagnia burlona è continuata con Radio due nel Programmone dove alcuni ragazzi facevano battute con le voci impastate dei cronisti sportivi facendo scompisciar dalle risate.
Lo spasso con questa frequenza radio è assicurato è si capisce quanto dietro ci sia un lavoro serio con un copione dettagliato pur lasciando spazio all'improvvisazione perchè certe battute arrivano al momento nell'intento di dissacrare i costumi della nostra società.
E' piacevole anche perchè rispetta la scaletta con i tempi dove a ciascuno è dato uno stacchetto con tanto di voci in coro o sigle in parodia ad intervallare le canzoni differenziandosi da ta te altre trasmissioni radiofoniche nelle quali le canzoni sono sovrastate da commenti dei conduttori che straparlano per imporsi.
On the road si batte il tempo con la musica come una sorta di colonna sonora di un viaggio pieno di scenette e stacchetti spiritosi che contribuiscono ad animarlo per fare gruppo coeso in compagnia allegra e festaiola nella quale ha trovato posto anche un angolino con un racconto che mi ha colpito perchè parlava del suono dei passi sul selciato da tempo ormai scomparso alle nostro orecchie piene di rumori di sorta. Ma non quello dei passi che si avvicinavano per bussare alla porta quando tutto era in silenzio intorno al fuoco dove bolliva la minestra e tutti intorno parlavano sottovoce del raccolto del tempo e mietitura.Molto poetico come racconto che mi ha scaldato il cuore.
Così con Radio Due ho ritrovato il piacere di riascoltar la radio.
Nessun commento:
Posta un commento