L'evento dell'anno del cinema è l'assegnazione degli Oscar con partcolare attenzione al red carpet per la sfilata delle star che sfoggiano mises haute couture ammiratissime da tutte le donne del mondo.
Tra i soliti strascichi, e spacchi a trionfare sono stati i monospalla in bianco come quello di Renée Zellweger o nero come quello di Charlize Theron creato ad arte facendo scivolare la spallina da da una parte e poi i soliti colori accesi con il rosso in primis
oppure dorati o argentati come quello di Scarlet Johanson a spalle scoperte e scollatura arrotondata per evidenziare le coppe, oppure sempre a spalle scoperte con scollatura a cuore.
C'è anche il color color nudo (un colore che ha spopolato anche a S.Remo) come quello di Brie Larson con scollo a V e mantellina secondo me il più raffinato come si evince dalla foto nella quale fra lo spacco della gamba spunta il sandalo gioiello.
L'Oscar è stato assegnato a Renée Zellweger per la sua interpretazione in Judy un biopic sulla vita della Garland nonostante le candidature eccellenti di tante altre star impegnate sul fronte me-too o problematiche del quotidiano dove ha vinto come non protagonista Laura Dern.
Hollywood vuol tornare agli antichi fasti quando era irraggiungibile mettendo in scena star di grande classe e talento. Infatti quest’anno ha puntato al talento che per un’attrice di spettacolo deve essere completo dimostrando di saper cantare e ballare oltreché recitare per essere protagoniste di mega-produzioni secondo la gloriosa tradizione Hollywoodiana tendendo a mettere in secondo piano film denuncia femministe o di ordinaria quotidianità da cinema indipendente.
Infatti ha premiato anche Joaquin Phoenix che con il suo Joker ha manifestato un grande talento di show man sia nella mimica facciale che in quella del corpo in movimento sempre sulle ali di una danza anche se macabra e crudele che lo ha portato ad immedesimarsi talmente nel personaggio da far un discorso alla consegna dell’Oscar in favore degli animali
Alla faccia della compagna Rooney Mara protagonista di Uomini che odiano le Donne, un film che ha segnato il suo destino di attrice e speriamo non di donna che nell’intimo debba ricorrere al vibratore. A meno che il Joaquin…Tutto può essere anche quello di provar piacere.
Siamo a Hollywood no? la capitale della corruzione e dei vizi trasgressivi per cui non poteva mancare un Oscar anche al film di Quentin Tarantino con la premiazione a Brad Pitt come attore non protagonista del quale parleremo in seguito.
E’ comunque proprio con una danza macabra e horror (con spargimento di sangue al ritmo rallenty) ad aver colpito il film Parasite il quale per la prima volta si è aggiudicato l’Oscar per la regia nonostante fosse straniero avendo fatto impazzire il mondo per una guerra di classi in pieno regime, in questo contesto della Corea del Sud.
Il film è infatti un concentrato di energia a metano e nucleare esplosa dai gas delle fogne e quella compressa in un bunker antiatomico per poi scoppiare come un fungo letale a ciel sereno su una villa meravigliosa con mega-prato verde cielo stellato e arcobaleno.
https://ritaguandalini.blogspot.com/2019/11/parasite-tragicommedia-di-classi-in-sud.html
Hiroshima è rimasto impresso nell’immaginario dell’Oriente dove si punta ancora sulla bomba atomica, come il dittatore della Nord Corea Kim Jong- Un piuttosto che sulle armi chimiche come il Medio oriente, per tenere in scacco il mondo.
Sono i film di costume dei regimi dittatoriali orientali che si stanno imponendo oltre il Kung-fu così come abbiamo visto in un’altra esplosione di energia da sballo anche nei Figli del Fiume Giallo tra discoteche alcool e pistolettate all’americana perché evidentemente anche il Vietnam è rimasto impresso nell’immaginario dei Paesi orientali.
Finita l’era del capitalismo europeo i grandi temi sociali si sono spostati ai regimi dittatoriali orientali dove ancora ci sia un minimo di libertà di espressione in qualunque contesto purchè si fermino a Piazza Tien An Men.
Gli echi del Corona virus sono ancora lontani in America per cui non si sa se questo filone coreano e cinese sarà prolifero e foriero di una ventata di pacificazione globale tra scambi di culture a livello di arte tecnologie e ricerche in tutti i campi che fino ad ora solo la cucina ed il commercio erano riusciti a “far da collante”, perché siamo tutti in un periodo di equilibri precari dove la caccia agli untori potrebbe scatenarsi da un momento all’altro perchè non si può nemmeno invocare la censura o punizione per falsi allarmismi visto come il medico che ha allertato il mondo sia stato trattato da criminale rimettendoci la vita.
La libertà ha un prezzo ed il mondo è chiamato a pagarlo per vincere la sfida di una globalizzazione con apertura di confini senza alcuna discriminazione.
Se insieme vinceremo questa sfida il mondo cambierà sicuramente più forte e senza paura di accettare la globalità nella consapevolezza che ciascuno è parte del tutto e con un destino che accomuna tutti
gli uomini della terra senza alcuna distinzione.
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