Ma i film da lei interpretati sono tanti altri distinguendosi sempre come attrice talentuosa e temprata nonostante l’esile figura da adolescente, accentuata anche dall’ovale delicato e perfetto nel quale due occhi azzurri brillano come zaffiri a caratterizzare un viso dolce ma determinato e tagliente per la piccola bocca sempre sinonimo di ambizione e grande forza di volontà.
Un viso da combattente agile scattante anche nella fisicità come tante eroine di arti marziali o kung-fu di serie Tigre e Dragone per intenderci.
Infatti nel percorso della sua carriera Soairse non è mai stata una mammoletta ma una protagonista minore in grado di tenere testa a star di più grande stazza da Catherine Zeta Jones a Cate Blanchett passando da Margot Robbie, quest’ultima nel ruolo di antagonista in Maria Stuarda dove la Ronan era la regina di Scozia e Margot Regina d’Inghilterra Elisabetta Prima.
Un match folgorante perché combattuto ad armi impari essendo l’una realizzata come donna sia a livello di bellezza che di maternità avendo dato un erede al suo regno (il figlio era poi succeduto anche ad Elisabetta coronando il sogno della madre cattolica che si riteneva per diritto dinastico superiore alla protestante figlia di Anna Bolena rea di aver provocato lo scisma dal Papa), al contrario di Elisabetta imbruttita dal vaiolo e senza alcun erede ma comunque molto potente a livello di trono che ha mantenuto con un governo di polso e di accortezza.
Con questo ruolo di Maria Stuarda la Soairse ha convinto più della Robbie impegnata in una continua sfilata di moda “Elisabettiana” dai Tudor ai Windsor come a dire “parlate dei miei look ma non parlate di quelli di una donna stuprata”.
Infatti Soairse Ronan si è destreggiata fra scene di guerra nelle terre della “ruvida Scozia” vestita da regina e fra nudità del privato con le ancelle che la lavano nell’intimo e tanto di stupro prima da lei perpetrato incalzando il marito “sodomita” con maniere sadiche per montarla a dovere e renderla gravida e poi subito dal solito dignitario della sua Corte quello tipico che da protettore diventa aguzzino non appena si presenti occasione di mettere sotto una regina capricciosa quanto volitiva: un mix che manda sempre in bestia un maschio dominante da convocare a rapporto perché prima o poi gliela farà pagare.
Lungi comunque dall’esaltare sempre e solo le donne perché anche loro in quanto colpevoli non sono da meno perché sarà proprio una donna a darle il colpo di grazia col taglio della testa dopo che la stuprata le aveva chiesto protezione dalla violenza degli uomini.
Soairse è di nuovo candidata all’Oscar per il film in uscita nelle sale ad interpretare il personaggio di Jo in Piccole Donne scelta a rappresentare la più forte volitiva ed intellettuale del gruppo e dunque di impronta femminista sulla quale dipanare la nuova traduzione di un romanzo femminile che non è mai stato comunque per signorinette perché per esempio in Collegio quando ero ragazzina veniva proibito per l’intreccio delle storie d’amore (per dire…quando si proiettava un film con bacio l’operatore metteva una mano davanti all’obiettivo) per cui si leggeva di nascosto.
Erano altri tempi, di un’epoca ancora bacchettona sotto la Una Santa Cattolica Apostolica e romana Chiesa che nemmeno nel mondo delle Piccole Donne tutte pizzi crinoline e merletti si sognava potesse esistere.
Ma qui si parla d’America la quale anche se sotto le regole di un rigido puritanesimo si riconosceva il diritto alle fanciulle di pensare e scrivere romanzi di passione disgiunti dal cuore e dall’amore. Insomma di sesso purchè in rapporti etero e di affinità elettive in quelli omosex (v. A Quiet Passion per esempio sulla vita della poetessa Dickinson).
Tutto questo per ribadire il ruolo sempre più rimarcato di forte personalità di una ragazzina come Soairse Ronan la quale è riuscita a crescere e maturare in un habitat duro e ostico come quello di Hollywood.
Quale sarà il suo segreto? La tempra e la grinta che dimostra nei ruoli scelti da interpretare evidentemente a lei congeniali mettendo una buona parte di sé nel delinearli emergendo comunque in tutti in egual maniera, in perfetto equilibrio tra forma e sostanza non essendoci personaggio al quale sia legata. Un mix di verità inoppugnabile a formare una grande professionista perché attrice fin dall’inizio della sua carriera che non resterà mai legata ad un personaggio ma ad uno nessuno contomila.
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