lunedì 20 aprile 2020

QUANDO TORNEREMO A VIVERE


Non dimenticheremo mai questi mesi vissuti nell'incubo dal quale forse ci riprenderemo a fatica visto il nuovo corso che ci aspetta al varco del 4 maggio.
Finalmente comunque si potrà uscire, prendere la bicicletta e andare a fare un giro in centro. La colazione continueremo a farla a casa con il caffelatte come quando eravamo ragazzi prima di andare a scuola perchè crescendo la colazione al Bar era il piacere per incominciare la giornata del quale non  rinunciavamo mai gustando un cappuccino con brioche fresca di pasticceria.  Una delizia che ci scorderemo per un po' visto che Bar e Ristoranti saranno gli ultimi ad aprire. Restano da smaltire le varie colombe e biscotti insieme alle torte con le quali ci siamo sbizzarriti in quarantena in aggiunta a pizze e pastasciutte.
Niente pause pranzo per un po' e niente teatro cinema concerti con tifo da stadio. Ci abitueremo a questa nuova vita? L'uomo si adatta a tutto e sicuramente troverà soluzioni tecnologiche o pratiche per continuare la vita sociale in sicurezza. Dobbiamo imparare a convivere con questo virus sperando di acquisire l'immunità così come è stato fatto per tante pandemie.
Ci vorrà tanta pazienza e soprattutto nel rinunciare a tante comodità e piaceri rallentando il nostro ritmo di vita che ci dava l'illusione di vivere intensamente mentre invece ci stressava e innervosiva nelle relazioni all'insegna dell'arroganza e prevaricazione.

L'orrore nel vedere i nostri anziani abbandonati a sé stessi nelle case di riposo è stato quello che ci ha colpito maggiormente dimostrando il grado di abbruttimento raggiunto dalla nostra società in questa pandemia nella quale molti hanno perso il controllo anche perchè non eravamo preparati a fronteggiarla.




Persino Giuseppe Conte lo ha perso facendo nomi e cognomi degli oppositori che continuamente gli mettevano i bastoni fra le ruote ad ogni decreto ma secondo me, anche se politicamente scorretto, ha fatto bene perchè nelle emergenze ci vuole un coordinatore al quale sia data fiducia così come gli italiani hanno dimostrato con il Premier.
E' stata una vergogna vedere i politici litigare come i bambini dell'asilo mentre l'Italia stava andando a rotoli.

Quante sculacciate avrebbero bisogno questi politici, e alla Meloni in primis, sempre a remare contro a prescindere, mentre a Salvini per fargli capire che al potere decisionale lui stesso ci ha rinunciato dopo il ballo del Papete per cui ora è tutto un parlare tanto per esserci.
Enrico Mentana ha bacchettato Conte perchè in democrazia non si fa “la spia” ma ci sono momenti di emergenza in cui bisogna tacere e questo era il suo momento, ma anche lui non l'ha capito. Così in perfetto connubio tra politica e informazione l'asilo agli italiani è stato servito.
Ma non è finita perchè nella ripresa assisteremo al palleggio per fare processi bilanci e sentenze di colpe e responsabilità su un'emergenza che non doveva coglierci di sorpresa puntando il dito sul Governo o Regioni per non aver pianificato in tempo un piano di prevenzione.
Invece è scrosciata una pioggia di virus per cui al Governo ladro non resterà che cercare a monte le responsabilità da scaricare attaccandosi in primis ai tagli alla sanità coinvolgendo le passate manovre.
Tutte chiacchiere che non portano a niente perchè quello che conta è guardare al futuro ed ai soldi che sono stati elargiti per l'emergenza virus per potenziare strutture e la ricerca sperando che siano investiti al meglio per cui il connubio pioggia (di soldi) e Governo ladro speriamo sia solo un ricordo passato. Vogliamo crederci perchè questa pandemia  è stata una dura prova, specie per i bambini in totale lockdown che non hanno potuto “giocare”. Sì, contro il Premier ed il Presidente.

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