sabato 20 giugno 2020

CINEMA D'AUTORE NON SOLO FELLINI


In questo periodo di lockdown abbiamo fatto un pieno di film d'autore made in Italy che avevamo perso o dimenticato pur ricordandone i titoli  fra i quali applaudire quelli del più acclamato, sempre e solo lui Federico Fellini un regista che deve gran parte della sua fama perchè, a Dio piacendo, piaceva tanto agli americani.
Jaqueline Kennedy quando era pedinata a New York dai paparazzi come fresca vedova del Presidente USA era stata beccata all'uscita di un cinema in compagnia di Marlon Brando dove si proiettava il film con sottotitoli, Giulietta degli Spiriti.
Gli Americani hanno dato un grande tributo al regista rimettendo in scena un musical dal titolo Nine ispirato al film 8 e mezzo che abbiamo rivisto in originale recentemente in televisione insieme alla Dolce Vita.


A distanza di anni i film di Fellini sono abbastanza noiosi perchè fuori dalla realtà  essendo inseriti dentro una realtà surreale anche se ha caratterizzato il genio di Fellini di allora. Perchè ora...Ora non siamo più propensi a vedere questa italietta solo per pochi che non riflette lo specchio di un Paese per molti di gente laboriosa e per bene, pur facendoci restare ancora estasiati dalle scene cult tipo: “Marcelo Marcelo Come Here!” oppure : “Lavoratori! Prrrr...” o ancora: “Principe gradisca”-Fellini non ha fatto scuola perchè unico ed inimitabile e comunque sempre interessante da rivedere in Tv anche se frammentato da uno zapping e l'altro fra i canali non essendo comunque fra gli autori il preferito dagli spettatori.
I quali per esempio meglio di lui sono sempre sintonizzati con grande piacere su autori come Vittorio De Sica, Ettore Scola, Luchino Visconti, , Mario Monicelli Alessandro Blasetti e Pietrangeli con il suo IO La Conoscevo Bene anche questo rivisto in Tv nella pandemia con una stupenda Stefania Sandrelli un'attrice che ha dato il massimo in bianco e nero con Divorzio all'Italiana Sedotta e Abbandonata, l'Amante di Gramigna interpretando in modo sublime il ruolo di Adriana in Io La Conoscevo Bene.

Un regista che ha fatto scuola ispirando molti autori di nuova generazione è stato Ettore Scola perchè il suo film C'Eravamo tanto Amati” è stato ripreso come base per raccontare storie di amori e di sesso sullo sfondo di avvenimenti che hanno segnato l'Italia, così come nel film di Scola che partiva dalla guerra per approdare ai quiz di Mike Bongiorno passando dalle lotte sindacali e le contestazioni studentesche.
Un film che ha adottato questo connubio di amore sesso e lotte sociali ma innovato in salsa criminale è stato Romanzo Criminale che abbiamo visto in Tv su Rdete 4 seguendolo tutto d'un fiato senza fare zapping essendo molto avvincente e interessante per i riferimenti di una storia vera come la Banda della Magliana  con filmati originali di fatti di cronaca dell'epoca.
Il film è di Michele Placido molto bravo nel creare scene di forte impatto a livello di racconto di una banda criminale che ha terrorizzato dominando per molti anni la città di Roma catapultata in un contesto di avvenimenti storici di altrettanta inaudita violenza come la morte di Aldo Moro e la strage di Bologna.
Dello stesso filone di storie d'amore e di sesso in un'Italia che non dimenticheremo mai senza comunque farci pervadere da un sentimento di “nostalgia canaglia” è il recentissimo film di Gabriele Muccino che ha intitolato il film Gli Anni Più Belli girandolo come una sorta di ironia della sorte con gli stessi interpreti di Romanzo Criminale come  Kim Rossi Stuart, Pier Francesco Favino Claudio Santamaria  e tanti caratteristi italiani della roma de' romani veri tra i quali perfino Er Patata e il figlio di Venditti.

Gli Anni più Belli il regista Muccino lo ha rinnovato in chiave di commedia all'italiana in salsa grottesca nel racconto “d'amore e di sesso in un contesto sociale”  nel tentativo di rispecchiare la realtà del nostro Paese facendo invece insorgere a questo punto una domanda:  “Possibile che l'Italia sia sempre spaccata in due: da una parte le mignotte  e dall'altra le  angeliche compagne di sventura?”

Sì perchè l'amore è sempre di genere criminale,  o amore canaglia o meglio ancora amore vieni qua che ti fotto perchè così dolce e onesta pare...
Eppure di donne lavoratrici autonome indipendenti mogli e amanti ma rigorosamente per bene in Italia ce ne sono tante e purtroppo sono pochi i film che riflettono la realtà di questo Paese formato da persone comuni che come filati naturali fanno il tessuto “bio” di una società invece così poco onorata da tanti autori del nostro cinema.
D'accordo ci sono le fiction Tv quelle di Rai Uno soprattutto ma l'amore a tutto tondo raccontato in tutto il suo realismo crudo dal cinema è un'altra cosa. Anche le persone comuni e normali sanno amare. La passione ed il sentimento appartiene a loro. Il resto è vizio di forma e di sostanza c

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