Una conduttrice rai ha postato un video social come turista Vip per decantare le bellezze della sua Parma seguendo passo dopo passo le indicazioni delle guide turistiche che van da Piazza Duomo alla Pilotta con incluso il Teatro Farmese, la Pinacoteca la Biblioteca e la stamperia Bodoni forse per omaggiare la Gazzetta di Parma.
Infatti la Gazzetta ha abboccato all'amo diffondendolo nel Tg e On line in una sorta di do ut des come se fosse caffé pagato inclusa la sua moka.
“Parma è chiamata la petit Paris” pigola la conduttrice “perchè non chiamare Parigi la Grande Parma?”.
Dopo questa imbarazzante sviolinata è passata al Festival Verdi noto in tutto il mondo così come le eccellenze gastronomiche. Io mi sono fermata ai salumi non avendo retto il seguito.
Premesso che nell'elenco delle bellezze ha dimenticato La camera di San Paolo dipinta dal Correggio con la cupola piena di amorini e la Chiesta della Steccata con le Vergini Stolte dipinte dal Parmigianino, mi permetto di aggiungere anche il Parco Ducale e Teatro Regio per poi iniziare un controcanto ad includere fra tante bellezze anche le problematiche della gente. Di Parma.
Mi sono sentita rincuorata anche se il mio controcanto ora continua puntando il dito sulle celebrazioni culturali della nostra città perchè se è giusto che finalmente si mettano a partire non condivido l'enfasi e l'entusiasmo che le stanno accompagnando poiché si spengono al suono delle campanelle dell'apertura delle scuole fra paure ed incertezze proprio là dove fra i banchi di scuola c'è la culla della cultura a formare i bambini che rappresentano il nostro futuro.
Pertanto più che alle celebrazioni culturali sarebbe meglio orientare gli entusiasmi enfatici sulle scuole facendole ripartire a cuor leggero con un sorriso che se pur nascosto dalla mascherina resti acceso nello sguardo.
Questo è quanto anche se disagi e sofferenze non finiscono qui.
Per tutto il resto comunque c'è sempre un bonus dietro l'angolo che aspetta ammesso che basterà a calmare un autunno che si prospetta molto caldo, ma sicuramente più del solito.
Niente panico comunque perchè Giuseppe Conte sta già lavorando alla serie “ogni problema ha una soluzione” tradotta in decreto legge: un bonus per tutti come fosse un'abbondante semina. Finita l'emergenza raccoglieremo...
”Ma son cocci!” Sì.
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