Sempre più spesso gli attori si dedicano alla regia riservandosi anche un ruolo come protagonisti o in cameo come aveva il vezzo di fare il regista Alfred Hitchcok.
Fra i candidati all'Oscar 2017 c'erano anche gli attori Denzel Washington protagonista e regista di Barriere e Viola Davis come attrice non protagonista.
Il film Barriere, questa sera su Iris, è tratto da un'opera teatrale di August Wilson, Fences, che i due attori hanno recitato sempre in coppia a Broadway nel 2010 ricevendo il premio Tony Arwad dove Denzel ha duettato con la Davis con lo slang tipico dei neri che con il cinema non è mai riuscito ad esternare in pieno.
Così con questa prova di Barriere Denzel Washington alla sua terza regia spera di prendere l'Oscar sfuggitogli di mano con il film Flyght
In questo film, drammatico ruvido asciutto e pieno di sarcasmo, è affiancato da un giovane esordiente nella parte del figlio, Javon Adepo che subisce la forte personalità del padre non riuscendo a prendere il volo perchè lui gli tarpa le ali per proteggerlo dalle discriminazioni razziali.
Denzel Washington che ha una lunga carriera alle spalle è nato come attore Shakespeariano avendo iniziato con il film Molto Rumore per Nulla.
A quel tempo dopo molte peripezie Denzel Washington contattato telefonicamente a New York aveva risposto gentilmente alle nostre domande sottolineando l'importanza di questa rappresentazione teatrale Fences per consolidare quella nuova tendenza lanciata da molte compagnie di portare l'ironia graffiante dei neri a Teatro perchè al cinema è sempre stata rappresentata sottoforma di macchiette.
D - Con Fences ha raggiunto un buon risultato.
R- Sì ho ricevuto il premio Tony Award 2010 insieme alla mia partner Viola Davis per cui sono stato rincuorato a procedere su questa strada dell'ironia sarcastica che con il dramma A Raisin In The Sun ho cercato di accompagnare a temi importanti del sociale.L’Oscar comunque l’avevo già preso per un film violento come Training Day l’unico nel quale mi sono prestato con un ruolo negativo.
D- Perché la comicità dei neri è considerata un tabù?
R- Perché con la comicità le minoranze colpiscono sadicamente. E questo non è tollerato perché viene interpretato come ingratitudine piuttosto che come volontà di integrazione anche a livello medio basso che si vorrebbe sempre in ginocchio a ringraziare della libertà concessa favorita anche con la nomina di Obama.
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