Infatti Jane Fonda oltre ad essere una grande attrice qualunque iniziativa intraprendesse faceva subito tendenza.Nel ruolo di pasionaria ad Hanoi per esempio aveva lanciato il caschetto sfilato con la canotta senza reggiseno e i capezzoli arroganti in bellavista, un must degli anni 70.
In quel periodo aveva sposato Tom Hayden con il quale faceva coppia in movimenti di protesta politicizzando anche il suo privato, ma il clou lo raggiungeva con Ted Turner, uomo di potere magnate della comunicazione padrone di una emittente televisiva americana la CNN, unendo l'utile al dilettevole così come confermava nel film Youth La Giovinezza di P.Sorrentino nella parte di se stessa ovvero di un'attrice ancora piacente ma di una terza età quando dichiarava al suo regista e compagno (Harvey Keitel) di averlo tradito per la televisione invitandolo a fare altrettanto perchè come regista era finito, per guardare avanti per continuare a lavorare nel futuro nell'informazione e nell'intrattenimento.
Ora è tornata alla fase di protesta perchè alla sua veneranda età 83 anni si è rimessa in gioco sfilando per le strade nei gruppi dissidenti facendosi perfino arrestare.
Jane Fonda come Picasso caratterizza la sua carriera in varie fasi: quella dell'attrice bambola finita con il divorzio da Vadim, dell'attrice impegnata e dell'attrice salutista.
In quest'ultima fase aveva lanciato l'aerobica facendo ginnastica in calzamaglia e le cui cassette video furono comprate da tutte le palestre e casalinghe a casa per imitarne le gesta nel salotto sul tappetino apposito. Un trionfo sgonfiatosi con l'uscita del film Perfect nella quale queste ginnaste al limite del fanatismo erano classificate come teste vuote arrivando a metterle a tappeto come “ginnaste di merda” da Carolina Guzzanti in una serie Tv senza comunque riuscire nell'intento perchè le palestre sono sempre molto frequentate. Giustamente.
Il fascino di Jane Fonda è racchiuso nella formula “non mollare mai” raccolta anche da Simona Ventura facendo credere di averla inventata lei.
Invece no, Jane Fonda è l'originale avendo vissuto la sua vita in un crescendi senza mai un cedimento in ogni frangente. Persino quando faceva “la squillo” nel film Una Squillo per L'Ispettore Klut, era riuscita a sedurre facendo tendenza, molto prima di Julia Roberts in Pretty Woman, restando indimenticata per quel look di strada nella quale sfilava con stivali sopra al ginocchio una gonna midi a spacco capello sfilettato e gli occhiali Lozza, mantenendo un'eleganza personale e innata senza bisogno di trasformarsi in principessa con l'incontro di un principe come Richard Gere.
Insomma un'attrice di gran classe e soprattutto una gran lavoratrice così come ebbe ad attestare Roger Vadim il suo primo marito facendo un paragone fra le sue mogli-muse come Brigitte Bardot e Catherine Deneuve.
A differenza delle prime due con la voglia di lavorar saltami addosso essendo arrivato il successo con facilità fin dal primo film (E Dieu crea la Femme per BB e Le Parapluies de Cherbourg per la Deneuve) per cui credevano che fosse loro tutto dovuto, Jane Fonda si distingueva come quella più dinamica e intraprendente mantenendo il suo status di star con quello di un'imprenditrice altrettanto abile.
Di lei scrive Roger Vadim nelle sue memorie: “...ventenne emancipata, Figlia del Big Henry in tutto e per tutto, in particolare nel professionismo. Disinibita, pratica, sempre in performance, intellettuale in casa e sul set. Un'autentica new woman: Fuoriclasse di mente di corpo e...di carattere”-
Tante belle parole ma come di uno che predica bene e razzola male. Infatti di rimando nella sua autobiografia Jane Fonda ha precisato quanto lui sia stato crudele nel privato rinnegandolo in pieno come un'americana fuori classe dal suo Harem di francesi, le quali invece sono sempre state zitte sull'argomento preferendo non demolire il mito del Pigmalione che aveva forgiato le sue muse, mentre la Fonda lo ha messo in gelatina preferendo dimenticare la Barbarella con la quale lui l'aveva lanciata.
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