domenica 8 novembre 2020

ABORTO E LIBERTA' DI SCELTA

La Polonia in questi giorni è stata invasa nelle piazze da numerosi gruppi di donne per protestare contro la Legge che vieta l'aborto tranne in caso di violenza.


Su questo tema si dipana il film La Scelta con Ambra Angiolini e Raul Bova per la regia di Michele Placido. Il tema è scottante anche se il film è bruttissimo perchè il problema di rifiutare o meno un bambino è visto con gli occhi di lui e dalla parte di lei. Insomma un uomo femminista e non c'è niente di peggio per fare un gran pasticcio.La protagonista Laura è di un'antipatia (e chiediamo scusa ad Ambra che invece è simpaticissima) respingente per chiunque ma non per il marito che dopo averla ritrovata tutta ferita e sanguinante deve subire la sua apatia nel combattere lo choc e la sua opposizione ad ogni offerta di aiuto come quella della madre che vuol farla visitare accolta con una sonora risata. Non solo non vuol sottoporsi a nessuna visita, ma nemmeno fare denuncia né tanto meno collaborare con la polizia per individuare lo stalker. Così il marito non sa se è stata violentata fino a quando lei non rivela di essere incinta facendolo sospettare di non essere stato lui avendo fatto molti tentativi per diversi anni senza alcun esito positivo. Ad ogni richiesta di spiegazioni lei scappa si chiude in un muso duro mettendo subito in chiaro che il bambino è solo suo ad avvalorare la tesi femminista sotto l'imperativo Io sono Mia ed il mio corpo lo gestisco io. Giustamente ma essendo sposata un filo di dialogo chiarificatore coinvolgendo il partner per dividere dolori ed emozioni al di là degli amplessi pieni di pathos ripresi regolarmente dopo il fattaccio era il minimo che potesse fare.

Lui continua a rincorrerla mentre lei fugge fino a sfinimento di lui che per amore di lei accetta il figlio nostro perchè non ha nessuna colpa con lieto fine e buona pace per tutti senza più alcune riflessioni come per esempio quella che purtroppo i genitori (sentito a Forum per bocca di Barbara Palombelli) tramandano un codice genetico ai figli per cui, quando un genitore si sa quanto sia delinquente, si possono trarre inquietanti conclusioni anche nella convinzione che l'amore può cambiare le cose. Ma non le persone verrebbe da dire.


Sul tema violenza fino a ridurre in fin di vita la vittima c'è un altro film Carjacked.La Strada della Paura con Maria Bello che illumina su una nuova “strada” da percorrere. La protagonista infatti non perde la sua lucidità nonostante la perpetrata violenza in una notte con botte e pugni, alla presenza del fratello dello stupratore che filmava le scene, scegliendo di non andare alla Polizia per farsi vendetta da sé. Portata a buon fine restando impunita ed Happy end di rigore.

Sono due film dove le protagoniste stuprate affrontano il problema in modo diverso pur avendo un punto in comune, quello di non denunciare il colpevole alla Polizia. E anche su questo ci sarebbe da riflettere. Altra domanda sulla quale soffermarsi è su quella del film La Scelta e sul messaggio che si recepisce oltre a quello di Genesi memoria Partorirai nel dolore, ma non solo perchè subirai violenza nel momento del piacere, soffrirai nel dolore e nella pena di una incondizionata sottomissione a colui che ti ha violato lasciandoti in dono un amore di bambino. Perchè tu sei l'amore. Amore o masochismo? Mmmh c'è qualcosa che non quadra....

Per questo una fiumana di donne sono scese in Piazza in Polonia protestando arrabbiate sul divieto dell'aborto tanto da far tremare il Governo. Il quale ha preso tempo per riflettere e magari aprire un tavolo per discutere su alcuni punti mettendosi in linea con quelli Europei per esempio dove il new femminismo è meno invasato e con più di buon senso con supporto psicologico e terapeutico per casi gravi in cui si è costretti a fare una scelta. Dolorosa e forse devastante per sempre.


Nessun commento:

Posta un commento