“Non lo mètti?” “No, e non lo metto in vendita. Giù le mani!”
In tempo di crisi non si vende ma si compra, “ammesso che ci siano i soldi per comprare”, perchè l'imperativo è conservare perchè arriverà il tempo di riciclare.
Le produzioni scarseggiano e dunque bisogna imparare l'arte di arrangiarsi con quello che ci si ritrova in casa, ammesso che non ce ne siamo liberati per rincorrere capi sempre alla moda con la necessità di liberare armadi disfandoci del guardaroba degli anni passati. Non è più tempo del consumismo usa e getta per cui quelle che hanno conservato capi vintage sono state le più oculate, perchè con la moda è un ritorno continuo: quello che non si usava ieri oggi potrebbe farti esaltare in gran rispolvero.A volte bastano piccoli ritocchi e qualche accorgimento per innovare e riportare come un tempo. Secondo la filosofia di Nietszche nella vita bisogna imparare a conservarsi per cui questo vale anche per le persone oltre che per le cose.
Il concetto di conservare è tipicamente femminile perchè l'usa e getta è un concetto tutto maschile racchiusa molto bene in quel detto volgare “Una botta e via” che rivela la predisposizione consumistica del maschio e che lo ha portato ad esplorare sempre nuovi spazi fuori dalla propria casa.La donna invece per sua natura tende a conservare ogni cosa per farla durare nel tempo: “non si sa mai che si resti senza riscaldamento” diceva mia nonna che in tempo di guerra era stata costretta ad andare a rubare un po' di legna per la sua famiglia, per cui maglie e quant'altro di pura lana o cashmere mi ha insegnato che sono i primi capi da conservare perchè le mode passano ma poi ritornano, così come i tempi prosperi si alternano a quelli magri.
Quando un uomo pensa al femminile sa creare capi che durano nel tempo come i grandi stilisti della moda che non si lasciano prendere dal gusto di stupire con effetti speciali abbaglianti per poi finire nell'oblìo ma di conquistare i cuori perchè di un capo ci si deve innamorare, per sempre.
In questi tempi stanno sorgendo molti siti on line per mettere in vendita capi di seconda mano e farsi un piccolo gruzzoletto tanto per iniziare ed invogliare le masse delle giovani fashion victim sperando di allargare il mercato a quello delle star o delle classi abbienti con i capi di alta moda. Infatti sono emersi nomi di VIP che hanno cominciato ad aderire mettendo in vendita le loro mises firmate a prezzi abbordabili che faranno sicuramente gola a chi non se li è potuti permettere. E poi sai che soddisfazione mèttere un vestito indossato dalla Ventura o dalla Balivo per esempio: basta un salto in lavanderia e voilà che il capo torna fresco come prima.
Tutti lo possono fare tranne che i Reali i quali anche se sono sbarcati sui social, non possono usufruire di tali comodità nell'alleggerire gli armadi proprio loro che sono quelli più ben forniti a livello di extra-lusso con prezzi alle stelle inducendo comunque molti di loro ad adottare il riciclo con discrezione pur sapendo di non poter evitare il gossip di quelli che fanno sempre i conti in tasca a reali e celebrity.
La prima a riciclare i suoi capi, quelli del periodo principessa delle favole quando portava gonnelloni e abiti frou frou, è stata Lady Diana che non disdegnava di riapparire in pubblico con un abito già visto ma furbescamente innovato abbianado giacche con pantaloni o gonne diverse dal tailleur originale, oppure tagliando un corpetto ad un abito per abbinarlo a un altro miscelando le mises da favola che tutti abbiamo ammirato. Le quali sono state riunite dopo la sua morte in un museo a lei dedicato, mentre gli abiti firmati che hanno segnato la svolta della sua vita dopo il divorzio dal principe Carlo sono stati messi all'asta. Operazione che non ha reso quanto sperato perchè evidentemente restano pu sempre abiti di seconda mano che avevano un valore affettivo per i figli piuttosto che per i compratori.
Dopo Diana si sono specializzate nell'arte del riciclo anche la Regina Letizia di Spagna e Kate duchessa di Cambridge le quali non hanno disdegnato nemmeno di apparire con abiti low coast per dare un esempio di parsimonia nella gestione famigliare e fare tendenza. Missione compiuta visto il nuovo trend delle vendite di seconda mano on line a sostituire comunque le donazioni degli abiti usati per essere distribuiti sui mercati per pochi euri. In entrambi i casi si fa girare l'economia anche se varrebbe la pena di riflettere sul fatto che sia giunto il tempo di riciclare per chi ha avuto l'accortezza di conservare ovviamente, e che sta alla base dell'arte del riciclo. Ma bisogna essere artisti, per cui non tutti sono in grado. Kate per esempio è laureata in storia dell'arte...
ECCO UN CAPO VINTAGE DELLA REGINA CHE NON HA PREZZO
https://www.youtube.com/watch?v=PNgO31HUiFM
Nessun commento:
Posta un commento