Questo fatto criminoso ha portato alla memoria la serie Tv L'Amabasciata di produzione spagnola che puntava il dito sulle Ambasciate di Paesi a rischio dove le guerriglie sono all'ordine del giorno con i Governi che dettano regole inflessibili e crudeli per chi sgarra anche solo minimamente: una dose di droga per esempio può portare all'ergastolo o alla pena di morte.
Gli ambasciatori si muovono sul filo del rasoio senza protezione e sicurezza per cui le sedi diplomatiche diventano piccoli staterelli indipendenti” dai loro Paesi con codici comportamentali personalizzati formando gerarchie nelle quali non sempre l'ambasciatore ne è a capo dovendo sottostare agli imput di consoli o sottoposti che muovono le fila dell'ambasciata.
Le Ambasciate sono considerate luoghi di mondanità e intrallazzi e tutti sanno quello che vi succede dentro ma fa parte della normalità perchè per stare tranquilli e non creare grane ai Governi bisogna scendere a tanti compromessi.
Così dal compromesso alla corruzione il passo è breve come ci racconta la serie L'Ambasciata localizzata in Tailandia nella quale i funzionari si arricchiscono rilasciando visti e passaporti dietro compensi o ricevendo tangenti per appalti sulle Grandi Opere per favorire gli imprenditori “connazionali” che hanno investito in quel Paese straniero, in un Do ut des in fondo patriottico anche se illegale.L'intreccio è molto avvincente perchè mette in risalto i problemi a cui va incontro un ambasciatore animato dalle migliori intenzioni sostenuto dalla ferma volontà di dirigere nella legalità purtroppo ostacolata da tutti, consoli funzionari e dipendenti, ormai abituati alla corruzione ed al benessere acquisito lasciandolo solo ed emarginato.
Se l'Ambasciata trasuda complotti e veleni la famiglia dell'Ambasciatore non è da meno avendo la moglie una tresca con il fidanzato della figlia mentre lui ha coltivato per anni una relazione clandestina nelle precedente Ambasciata in cui lavorava rompendo gli equilibri familiari.
Le difficoltà ed ostacoli da superare sono tanti arrivando alla fine nel trovarsi intrappolato in un groviglio di guai perchè tutto quello che l'Ambasciatore aveva combattuto gli si ritorce contro per i complotti e ricatti dei suoi collaboratori che non hanno pietà nemmeno della figlia incastrata con degli stupefacienti e che segnano la sua condanna a morte anche se dovrebbe godere dell'immunità diplomatica. Tutto comunque si risolve grazie alla ritrovata unione con la sua famiglia compresi gli amanti i quali insieme fanno cerchio intorno a lui dopo aver superato le beghe sentimentali, per concentrarsi in una strategia di difesa andando al contrattacco.
La serie è a lieto fine ma resta il messaggio delle Ambasciate allo sbaraglio nei Paesi a rischio perchè non sempre possono contare sulle garanzie di immunità diplomatica come nella serie Tv o di sicurezza così come abbiamo visto nel Congo dove l'Ambasciatore Luca Attanasio ha perso la vita perchè sprovvisto di mezzi blindati o di una scorta promessigli dall'ONU, un'organizzazione che invece spesso è assente non avendo potere di intervenire se non a parole.
La morte dell'italiano Luca Attanasio ha messo il dito sulla piaga di tante Ambasciate dove l'illegalità serpeggia per mancanza di controllo e sicurezza e la legalità pure, per cui si dovrebbe intervenire modificando un centro di rappresentanza di diplomazia e tanta mondanità in una sorta di fortezza militare. Quando il gioco si fa duro bisognerebbe essere pronti a difendersi da soli senza restare in attesa dei “rinforzi dall'ONU” perchè questa organizzazione ha perso già da tempo la sua credibilità di forza e potere nell'offrire sicurezza al mondo.
Ogni Governo dovrebbe farsi carico della sicurezza dei propri rappresentanti specie se si trovano a dirigere Amabasciate in Paesi canaglia nel quale vige la legge del più forte.
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