sabato 13 marzo 2021

TRA FIMMENE E MAFIA IL ROMANZO DEL COMMISSARIO MALTESE

La serie poliziesca in Tv è molto prolifera ma sono poche quelle che si impongono per originalità e una di queste è Il Romanzo del Commissario Maltese diretto da GianLuca Maria Tavarelli  in visione su Rai Play.

Il protagonista Dario Maltese (Kim Rossi Stuart) chiede il trasferimento a Trapani per svolgere indagini di stampo mafioso ma si trova a combattere con i superiori perchè negano l'esistenza della mafia. L'ambiente è quello degli anni 70 con le 1100 che sfrecciano negli inseguimenti fra le viuzze strette del centro nelle quali spunta sempre qualche moto con i Killer per qualche esecuzione.

Il commissario Maltese è testardo quanto basta per andare a fondo con indagini incrociate  sulla morte di un amico del padre che si vuole insabbiare come storia passionale di fimmene e la morte di 20 anni prima del padre di Dario suicidatosi in circostanze misteriose anche queste archiviate come storia di fimmene con la motivazione di “vergognoso rapporto con minore”.

I due casi sono legati invece da un filo mafioso  nel quale il commissario si muove con il supporto di una coppia formata da un giornalista coraggioso Mauro Licata (Francesco Scianna) e la sua fotografa Elisa (Rike Schmid) che lo aggiornano aprendo una pista sulla famiglia Melendes, la più ricca di tutta la Sicilia messa insieme, molto in vista nelle pubbliche relazioni con importanti personaggi istituzionali. 


L'odore di mafia si comincia a sentire sempre più forte partendo dai traffici di droga che in quel periodo erano la fonte più redditizia nonostante, così come sentito a S.Remo, se ne negasse l'esistenza fra i giovani di quel periodo più dediti a giocar con le pistole quando invece il traffico era molto fiorente rispondendo con l'offerta ad una domanda. Perchè droga e mafia esistevano veramente così come riusciva a provare il Commissario Maltese alla fine dove smascherava un insospettabile Capo sotto le mentite spoglie di un importante funzionario dello Stato dall'apparente vita integerrima mentre in realtà era un capo-mafia di una ferocia inaudita.


Nella serie spiccano le figure femminili della fotografa (esistita veramente nella realtà facendo servizi sulle condizioni delle donne del profondo Sud) Elisa Ripstein interpretato da Rike Schmid 
già vista nel Nerone del 2005 nel ruolo di Atte un'attrice di origine tedesca ma dai tratti dolci e gentili fuori dal cliché della bellezza algida, alla quale si contrappone  Giulia Melendez (Valeria Solarino) della famiglia facoltosa immanicata con la mafia che tra una “pera e una riunione di malaffare di famiglie” coltiva esemplari rarissimi di orchidee: la prima,  Elisa conduce una vita in stile hippie,  mentre la seconda Giulia è tutta un tripudio di capello cotonato ed eye liner marcato con abiti molto decorati nelle bordure in un fashion style anni 70 molto ben riuscito  senza nulla togliere alla ruvida ombrosità del personaggio di donna sola (perchè detesta la mafia) e che solo Valeria Solarino poteva rivestirne  il ruolo confermato ultimamente con la serie dell'Alligatore sempre con un personaggio asciutto e spigoloso ma di grande effetto fascinoso.

Kim Rossi Stuart delinea un commissario di rara eleganza molto pacato nel modo di porgersi ma determinato e duro nell'affrontare di persona situazioni pericolose coinvolgendo la squadra nel seguirlo ciecamente.

La serie ricorda il filone degli anni 70 sui film di mafia iniziata  con l'indimenticato  Il Giorno della Civetta il primo a lasciare basiti gli spettatori nel constatare che gli ordini fossero impartiti da Roma da funzionari dello Stato nella Politica. Sembrava un'ipotesi fantasiosa giusto per colpire fino a quando non ha avuto riscontri nella realtà con la morte del Generale Dalla Chiesa e le stragi di Capace con a seguir tutti gli orrori confessati dai pentiti di mafia. Allora finalmente anche la Sicilia si è resa conto che la mafia esisteva davvero come raccontato con questo Romanzo del Commissario Maltese molto appassionante ed avvincente che consigliamo di vedere.


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