“Italo, Italo, Italo!!!!!” La voce tonante che grida per i corridoi della Questura di Aosta è quella del vice Questore Rocco Schiavone (da vedere in serie televisiva su Rai Play) che ogni mattina chiama all'appello la sua squadra alla quale affidare gli ordini del giorno. Italo (Ernesto D'Argenio) è il giovane agente più sveglio che guida la macchina del capo mentre tutti gli altri sono affaccendati negli appostamenti o nelle ricerche sugli indagati per risolvere il delitto di turno che periodicamente si presenta e classificato da Schiavone come rottura di coglioni a livello 10. Sì perchè per questo vice Questore è tutta una rottura che comunque non gli impedisce di svolgere il suo dovere con dinamismo pugno di ferro ed ironia sarcastica.
Dotato di una schiettezza rustica che riserva indistintamente a superiori e collaboratori Schiavone (Marco Giallini) non disdegna battute grevi come quella rimasta fra le frasi celebri della serie rivolta al medico legale, un toscano originale compagno di merende perchè sempre alle prese con panini che offre a tutti in mezzo ai morti da esaminare, mentre lo aggiorna sulle autopsie divagando con discorsi sull'arte, la natura le belle letture...”La figa no?” lo interrompe Schiavone per sentirsi rispondere “Mmmmhhh, no!”
La serie copre 4 stagioni e si susseguono sulla base di una tristezza infinita che il protagonista si porta dietro per il grande lutto subito e mai elaborato della moglie uccisa in circostanze drammatiche col peso sulla coscienza della tremenda vendetta da lui perpetrata nell'uccidere il suo assassino.
Piace da morire Rocco Schiavone sempre in Loden e mocassini dal portamento dinoccolato per l'alta statura fisica con la quale sovrasta tutti non facendosi intimorire da nessuno ubbidendo solo ad un suo codice comportamentale rigido e duro fino al punto in cui si può sgarrare per giusta causa favorendo in primis certi amici e suoi informatori di Roma dediti a delinquere tanto per campa' Ma è un burbero benefico che mostra il suo sentimento verso un bambino suo vicino col quale instaura un rapporto affettivo paterno essendo l'unico che abbia fatto breccia nel suo cuore perchè le donne vanno e vengono senza lasciare il segno. Infatti apre e gusta ma non le trattiene volendo
inseguire solo l'ombra di sua moglie (Isabella Ragonese) con la quale interloquisce chiamandola sempre “amore mio”. I modi bruschi, diretti a volte anche brutali e la voce resa roca da tante sigarette affascinano perchè non accompagnano una figura tozza e muscolosa facendo invece un curioso contrasto con un'aura aristocratica elegante e un filo stropicciata a renderlo imperiosamente autorevole e dominante.
Nessuna gli resiste mentre lui non dice mai di no nemmeno se le avances sono quelle di una poliziotta in servizio Caterina (Claudia Vismara) ex ragazza di Italo, o della ex moglie del Questore suo superiore la giornalista Sandra (Valeria Solarino) ultima della serie che appare alla fine della quarta stagione in una performance imbarazzante nel quale lei lo cavalca facendolo finire all'ospedale per aver fatto saltare i punti di una fresca operazione chirurgica subita da Schiavone. Ovvio che gli spettatori siano rimasti a bocca aperta speranzosi di vedere come andrà a finire sperando che la nuova stagione riprenda al più presto.
E' curioso quanto la serie delle indagini investigative piacciano al pubblico da spiegarsi nel carisma e nella personalità esercitata da ogni protagonista, ciascuno con una identità sempre accattivante ma diversa a rendere unica ogni serie anche perchè le sceneggiature sono spesso tratte da romanzi d'autori per cui succede come con l'Ing. Ferrari con Nicky Lauda quando disquisivano sul fatto se valesse più la macchina o il pilota. In questo caso, ma non solo, il pilota perchè Rocco Schiavone senza Marco Giallini come interprete non sarebbe lo stesso di una serie tanto seguita. Marco Giallini infatti è un grande attore di teatro e lo si vede quando grida “Italo, Italo, Italo!!!!” perchè più che in un corridoio della Questura per dipanar un fatto di cronaca nera, sembra che si muova in un palcoscenico di teatro per interpretare una tragedia greca. Grande!
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