Con le vaccinazioni in quasi maggioranza si è ricominciato a partecipare ad eventi anche senza raggiungere il tutto esaurito che solo le varie movide possono ancora vantare . A Venezia per esempio si è visto un grande affollamento delle star in sfilata sul red carpet mentre il pubblico le ha guardate in Tv e sui giornali. A Sant'Ilario ha riaperto anche la festa del PD, un appuntamento immancabile spostato da giugno a settembre e ripreso in sordina formato ridotto vuoi per la stagione più freddina o vuoi perchè la gente è ancora restìa a uscire dopo essersi abituata a restare la sera a casa.
Hanno fatto bene perchè non hanno perso molto. Infatti la festa si è svolta all'insegna di un'atmosfera mesta con un senso di tristezza che accompagnava le portate del ristorante dove pur rimanendo vuoti molti posti i pasti tardavano ad essere serviti senza raggiungere quel gusto di eccellenza degli anni gloriosi delle feste dell'Unità con perdippiù i prezzi gonfiati così come si sta verificando in tanti altri posti avendo il lockdown e le chiusure a intermittenza messo in crisi il settore della ristorazione ma non solo.
La nota più piacevole della serata è stata la visita al padiglione dei libri che si potevano acquistare a 0,50 cents insieme ad oggetti del mercatino dell'usato annessi in un piccolo spazio con occasioni strepitose come vassoi in silver, sempre a 0,50 cents insieme a pezzi di ceramica bianca, stessa cifra, da forno e da tavola di cui ho fatto scorta con grande gioia che non è cessata prendendo un buon caffè per ascoltare un complessino formato da una coppia giovane che suonava e cantava. Il repertorio era quello degli anni 60/70 i più graditi da sempre per le canzoni dai testi romantici da Pensiero Stupendo a Grande Grande Grande, da Battisti a Fabio Concato, passando da Nicola Di Bari e La senti questa Voce? Sì, la voce era squillante come mai si sente ai vari Festival e chissà perchè le più belle voci le devi sentire nelle sagre o nelle feste del PD. In queste ultime anni fa, quando si chiamava La Festa dell'Unità, si invitavano big della canzone mentre ora sono i complessini alla Casadei a farla da padroni.
Ad applaudire questa coppia c'ero solo io e dopo aver lanciato un “brava, brava” si era riunito un piccolo gruppo ma ormai la festa era giunta al termine, finita con il commiato Che Domenica Bestiale per poi farci immergere nel silenzio tombale verso l'uscita facendoci pervadere dalla nostalgia del bellissimo tempo che fu la Festa del PD, animata da un clima festoso con tanti padiglioni suddivisi fra la cucina emiliana, sarda e quella del pesce e con tante bancarelle a fare da contorno con sottofondo le musiche tra canzoni ballo liscio e latino. Gli echi di quelle feste risuonavano ancora nelle nostre orecchie mentre raggiungevamo il parcheggio anche quello semivuoto facendoci pensare che non sarà più come prima perchè anche se dovesse accadere ci vorrà molto tempo per cui nel frattempo potremo essere cambiati sperando comunque che il covid ci abbia piegati per consentirci di rialzare senza averci spezzato in due come il PD dal quale è sorta Italia Viva dove si distingue per la gioia di chi la guarda, l'iconica Maria Elena Boschi sempre intenta a pomiciare in pose bollenti. Viva la foca!
Non de' Gregorio comunque...perchè la Meloni sgomita sia a destra che a manca,
Maria Elena aprendo e Concita svenendo! Pensiero stupendo...
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