mercoledì 19 gennaio 2022

LA VITA AGRA DE' “LA SPOSA”

Ci eravamo dimenticati di questa nostra Italia del dopoguerra quando i liberatori al sud avevano sguinzagliato squadre di marocchini per fare stragi di donne violentandole brutalmente (v. La Ciociara) senza guardare l'età o che fossero incinte lasciandole nella disperazione con l'unica possibilità di sopravvivere mettendosi a lavorare duramente come gli uomini. Così le donne coperte di stracci lavoravano sodo nei campi, al nord  risaie in primis con le mondine inginocchiate nell'acqua e le gambe a rischio geloni (Riso Amaro) con i bambini che erano Figli di Nessuno nelle storie di Catene con Amedeo Nazzari e Ivonne Sanson. L'Italia era immesra nella misera dalla quale faticava a risollevarsi nonostante il boom perchè nelle campagne o nelle terre ostiche del Nord (Friuli Venezia Giulia e Bassa Padana) e in quelle del Sud (Abruzzo Calabria e Sicilia) la vita rurale era molto dura e pesava sulle spalle delle donne ritenute importanti come forza lavoro o per scodellar dei figli da mandare a loro volta nei campi prima ancora che a scuola. Le donne anche se lavoravano come gli uomini avevano paghe da fame mentre l'unico valore di sé stesse stava nell'essere illibate non tanto per una questione morale quanto come garanzia di merce di scambio per accedere allo status maritale. Col matrimonio infatti acquisivano il nome del marito con una famiglia che le avrebbe offerto protezione e rispetto.

Pertanto abbiamo visto con interesse la fiction su Rai Uno La Sposa con Serena Rossi  che si conferma una grande interprete drammatica stemperata da una dolcezza amorevole e accogliente ad illuminare qualsiasi contesto che in questo caso è appunto di ambiente contadino ruvido e maschilista con un tocco di thriller causa scomparsa misteriosa di una giovane sposa, la prima moglie che come una sorta di Rebecca di cult movie memoria incombe inquietante nella vita del casale nel quale la seconda moglie, Maria (Serena Rossi) si muove a disagio sentendosi rifiutata dal marito Italo (Giorgio Marchesi) che vive nel ricordo della scomparsa Gloria da lui idealizzata. La fiction La Sposa con questa vita dura e grama del casale ci riporta ai tempi di cui sopra e a quelle stesse condizioni di miseria anche se non mancavano lavoro e soldi, nella quale vivevano i nostri nonni. Una cosa che non ci risulta è comunque il maschilismo molto accentuato non corrispondendo alla realtà del tempo perchè nel Vicentino come nella Bassa Padana vigeva il matriarcato stante la parità raggiunta, anche se non salariale, nello svolgere tutti lo stesso lavoro che dava comunque la possibilità alle donne di godere di una certa indipendenza e di libertà.

Infatti non c'era il mito come nella fiction della verginità nemmeno nel cattolicissimo Veneto perchè molte di loro facevano esperienze amorose liberamente anche prima del matrimonio. Invece Maria è una donna del Sud che si porta la verginità in dote non avendo nient'altro da offrire in cambio di sostentamento per la famiglia ridotta alla fame anche se un conto è soffrir di fame in un paese di mare del Sud, un altro è godere di una certa agiatezza (seppur minima) in un ambiente coperto da fitta nebbia, da pozzanghere e da fango con l'odore del letame e le bestie nella stalla le quali anche se sono una risorsa contribuiscono a farti vivere nella merda. Dalla quale comunue può nascere un fiore che Maria vede spuntare da dietro al pagliaio a nome Paolino, un bambinetto dolce che la prima moglie ha lasciato prima di scomparir nel nulla. L'amore tra i due è immediato arrivando al cuore del marito Italo che comincia a guardare Maria con occhi più interessati e disponibili trasformandosi in vero e proprio amore nel momento nel quale lei e il bambino sono in pericolo di vita mentre annaspano tra le acque di un fiume in piena in una notte buia e tempestosa. Potrebbe spuntar l'arcobaleno se proprio il giorno dopo non arrivasse la notizia del corpo di Gloria trovato nel fiume.

La fiction è molto avvincente nella trama originale ambientata ai tempi dell'Albero degli Zoccoli visto in maniera più cruda e violenta come può essere la vita agra di un casolare con animali e persone allo stato brado che vivono selvaggiamente.
Riuscirà La Sposa Maria a domare questi uomini? Le prossime puntate ce lo spiegheranno e che non ci perderemo perchè la fiction è bellissima.


Nessun commento:

Posta un commento