Johnny Depp e Christian Bale hanno fatto coppia sugli schermi con Nemico Pubblico, storia di John Dillinger ganster in stile anni trenta, accompagnato da una colonna sonora scandita a tempo di mitragliata a raffica.
Ispirato a piene mani al film Heat (La Sfida) con Robert De Niro e Al Pacino, il film Nemico Pubblico presenta i suoi eroi senza l’umanità dei due vecchi leoni, ma con una maschera dura a mascella quadra, che sia Depp che Bale sanno portare con credibilità.
Entrambi però, pur essendo maturati come attori con curriculum di tutto rispetto e immagini eleganti decisamente più glamour di quelle di De Niro ed Al Pacino, non raggiungono le vette di bravura di questi ultimi due che rimangono irraggiungibili sia come fascino che nella mimica facciale (fondamentale per un attore).
Per rendersi conto basta confrontare la scena della seduzione con tanto di ordine per essere seguito incondizionatamente, tra De Niro rapinatore di banche e la sua compagna, alla quale lui si rivolge con modestia aprendole il suo cuore di uomo solo contro il mondo, con quella di Johnny Depp e Marion Cotillard.
Quest’ultimo si impone con arroganza e prepotenza perché sicuro del suo fascino di maschio dominatore che si fa largo davanti al cospetto di lei, dopo aver preso a pugni il cliente che stava servendo come guardarobiera.Due duri e due misure, di diverso “spessore” che valgono anche nel raffronto fra Christian Bale e Al Pacino, entrambi segugi piedipiatti e picchiatori.
Ma se il primo, Christian Bale, è un duro senza cedimenti lasciando solo spazio a un briciolo di cuore quando prende in braccio la compagna di Dillinger, Billie Fraschette, dopo essere stata massacrata da uno sbirro, il secondo, Al Pacino, è tormentato da problemi familiari, nauseato dai morti che ha disseminato per strada i quali lo perseguitano nel sonno, lasciandosi coinvolgere nei rapporti con i delinquenti con i quali va in escandescenze con esternazioni triviali: “…la donna che hai puntato con un culo così…” o più semplicemente con una richiesta di bere insieme un caffè.
Memorabile il faccia a faccia che fa insieme a De Niro in un Bar, prima di…fargli un culo così.
Stessa sorte è riservata a John Dillinger perché ogni film sui delinquenti che si rispetti deve seguire la morale che il crimine non paga.
Già, ma a noi chi ci rimborsa il biglietto? Sì perché andare a vedere questo film è stata una manchevolezza servita solo ad allegerir le nostre tasche già di per sé abbastanza vuote come tutte quelle di persone normali che lavorano e si guadagnano da vivere onestamente.
Le quali, di fronte a queste sparate e sbruffonerie solo per il gusto di sentirsi fico, con macchine lussuose e vestititi firmati, della serie voglio tutto subito, vengono assalite da un senso di frustrazione e inadeguatezza a cui fa eco una domanda: “Ma io allora chi sono?”
“Tutti ora guardano me” dice la dolce ma disincantata Billie quando lui la porta al ristorante.
“Perché sei con me” risponde sicuro lo sbruffone Dillinger.
“No, perché sono l’unica ad avere un vestito da tre dollari” chiude la pupa.
Presto fatto: una puntata in banca, una mitragliata, un morto steso ed ecco pupa la tua pelliccia, coperta tutta piena d’oro.
Tutto e subito. Pronti! Prima che arrivi un’altra mitragliata. Finalmente The End.
Johnny Depp è carino, ma il meglio lo ha dato in altri film.
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