Quello dei piedi fasciati (considerata la zona più erogena più stimolante per gli orientali) che veniva effettuato alle bambine come una tortura per impedire di correre e scappare”scegliendo” così di restare relegate in casa come prigioniere. Ma non abbastanza perché attraverso il ventaglio che si scambiavano avevano ideato un linguaggio comprensibile solo fra loro sorelle (Li Bing Bing e Gianna Jun) unite dal legamento dei piedi effettuato nello stesso giorno che aveva suggellato la loro unione indissolubile nei secoli e millenni nascondendo un segreto che si rivelerà la chiave per sciogliere i nodi del legame tra loro insorto ai gioni nostri.
Quel linguaggio segreto che è poi il simbolismo delle donne occidentali custodi dei segreti del cosmo, del futuro o della natura che per secoli si sono tramandate al di là degli studi ufficiali dei maschi ai quali potevano accedere solo poche elette che comunque pagavano spesso con la vita perché considerate una minaccia al loro potere. Se nell’antichità erano venerate come sacerdotesse, le traduttrici del linguaggio dei simboli nel Medio Evo sono state oscurate perché temute e relegate al ruolo di streghe da mandare al rogo, perseguitate soprattutto dalla religione che negava alle donne l’anima facendo di ogni pratica che andava al di là delle faccende domestiche, un artifizio del diavolo. Questa storia la sappiamo per cui non ci resta che attendere il film se non altro per ritrovare le ambientazioni cinesi ricostruite in forma originale e non come kolossal Hollywoodiani con la Cina in formato cartolina, ma sulla scia di capolavori come Lanterne Rosse il film che ha aperto la Cina al mondo surclassando i giapponesi fino ad allora padroni incontrastati dei vari festival dove venivano osannati dalla critica ma un po’ meno dal pubblico. Alzi la mano chi è andato a vedere l’ultimo film di Akira Kurosawa…
Nessun commento:
Posta un commento