" La bravura di un regista si nota anche dall’abilità di far recitare gli attori.
Un’operazione riuscita in pieno da Salvatore Samperi nella fiction Tv “L’Onore e il rispetto” con bravissimi, ma non c’è bisogno di dirlo, Virna Lisi, Giancarlo Giannini e, sissignori, Manuele Arcuri e Gabriel Garko.
Questi ultimi, sex symbol a tutti gli effetti, avevano già interpretato altre fictions senza però lasciar memoria.
Ma con Samperi abbiamo assistito al miracolo: la legnosa Manuela ha preso vita calandosi magistralmente nei panni di Nella, una ragazza bellissima vittima di un ambiente familiare squallido e senza valori, che ha saputo raffigurare con notevole intensità e forza espressiva, facendoci così dimenticare le precedenti perfonmances teatrali “Storia di Pretty Woman” “Liolà” e quelle Tv “La Cortrigiana Imperia e Carabinieri”.
Tutto sommato ci sembra che abbia fatto buona scelta nel favorire la carriera al matrimonio, lasciando dietro di sé, dopo aver calmato i bollenti spiriti superando tempeste ormonali, una lunga scia di uomini affranti: sceicchi, faccendieri, attori, operatori, fotografi, calciatori e spadaccini. Senza rimpianti. E rimorsi.
Nessuna pietà. Le donne sono diventate molto forti.
Tanto forti che stiamo assistendo ad una vera e propria presa di potere perché i delinquenti più sanguinari e persino stupratori si fanno difendere in giudizio da avvocatesse, evidentemente fidandosi della loro equità più di quella dei colleghi maschi.
Noi donne se soccombiamo è perché siamo carenti nella forza fisica. Quella bruta per intenderci.
Per sconfiggere il “nemico” bisognerebbe scendere al suo livello e combattere armandoci fino ai denti con le stesse armi.
Come ha fatto Gabriel Garko nella fiction “L’Onore ed il Rispetto” dove ad emergere è un Garko “mafioso” che passo dopo passo, senza pietà, si vendica degli assassini di suo padre facendo stragi su di loro e disonorandone le figlie.
Il ruolo di bello e dannato gli calza a pennello avendolo sempre interpretato sia nella realtà che nelle fiction, grazie al suo fisico scultoreo, il carattere ribelle e la bellezza accattivante che hanno contribuito ad alimentare la fama di sciupa femmine.
Anche lui però è un miracolato.
Sì perché sotto la regia di Samperi che lo ha messo sotto battuta facendogli studiare anche le inflessioni siciliane, si è finalmente liberato del clichè di bellissima canaglia, facendosi apprezzare come attore di spessore in grado di surclassare il numero uno Raul Bova meno incisivo nei ruoli di duro, e paragonabile nientemeno che ad un Alain Delon degli anni 70."
Una curiosità: queste osservazioni le avevo scritte durante la prima serie della fiction in data 26 settembre 2006. Questo per dire che il percorso di Gabriel Garko è stato sempre su questa linea da duro fino a diventare nazi-fascista con Il Peccato e la Vergogna nel quale si è talmente immedesimato nel ruolo da attirarsi l’odio dei fans. Merito del suo talento comunque perché nella fiction è solo lui ad emergere, indipendentemente da registi e attori che ne fanno parte dimostrando di aver imparato l’arte da Samperi mettendola nella parte. Chapeau!
Manuela Arcuri invece sembra più orientata a metter su famiglia. Onore e rispetto per la scelta.
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