Quando è stata nominata Presidente della Camera Laura Boldrini ha raccolto subito consensi per quella sua aria severa che le conferiva grande autorevolezza accompagnata da un viso di rara bellezza considerata la raggiunta età più che matura.
La sua è una bellezza d’aura sacrale che solo nelle suore di clausura è possibile vedere perché lontane dal mondo e dalle sue brutture sanno conservarsi più che bene. Un tempo era possibile constatarlo perché i conventi erano aperti ai turisti con le suore che facevano i loro piatti rustici a base di crostini con fegatelli spalmati sul fois gras che offrivano da dietro alle sbarre dalle quali si potevano intravedere i loro soavi sorrisi su faccine rubiconde e senza età.
Ecco, quello che manca a Laura Boldrini è il sorriso quasi mai accennato per cui la sua immagine è diventata una sorta di mater dolorosa accentuata dal fatto di dover subire continuamente angherie, minacce e molestie sia dai siti social, o tramite lettere anonime, che direttamente in aula dalla stessa opposizione la quale, avendo come capo una donna, si sente legittimata a denigrarla
Sicuramente o forse no, questo è dovuto al suo percorso dove si è sempre attivata per le minoranze del terzo mondo con rifugiati e immigrati presi sotto la sua ala protettrice di mater generosa.
Così entrando alla Camera è diventata un’icona istituzionale come una sorta di mater delle quote rosa quella più fragile perché formata da parlamentari giovani carine e molto occupate.
Sì a tenere a bada gli assalti di eventuali detrattori che sostengono di trovarle lì in quel posto perché l’hanno data a chi. Chiunque abbia potuto favorirle facendole sedere in poltrona. Accuse ingiuste ed infamanti che comunque non sono nuove in politica dove si gioca duro e brutalmente.
Le Parlamentari dovrebbero imparare a fare gioco maschio invece di riunirsi intorno alla Presidente che, come una sorte di badessa, spegne perfino il sorriso a qualche imitazione di troppo così come si è visto con Elena Boschi dopo aver approvato la Virginia Raffaele mentre la descriveva come una deputata che sotto sotto è ancora meglio in quanto molto molto donna.
Insomma diva e parlamentare di assessorato memoria della Mineti.
Con il binomio Boschi-Raffaele si era formata una sorta di beata complicità che invece Laura Boldrini aveva ritenuto politically scorrect come satira sessista, lamentandosi da Lucia Annunziata nel contempo cogliendo l’occasione per difendere anche lei dalle angherie pesanti subite da Sabina Guzzanti che dell’Annunziata, giornalista dalla schiena dritta, aveva fatto un personaggio strabico con difetti di pronuncia. Peggio di lei era stata maltrattata la giornalista Oriana Fallaci che Sabina ha dissacrato proprio quando era ammalata di cancro.
Nessuno allora era insorto contro la Guzzanti né tanto meno quando si era accanita contro Lucia (io comunque avevo scritto a suo tempo due righe in suo favore) anche se la satira andrebbe difesa come libera espressione artistica.
Ma tutto va ben finchè non si sconfina nell’arroganza bruta e cattiveria sadica che entra in gioco soprattutto quando la vittima protesta sentendosi umiliata e molestata, specie nella satira sessista, facendo apertamente resistenza, come in un conflitto bellico, o terra bruciata per seminar i fastidiosi assalitori. Invece di fare muso duro l’arte femminile insegna di rispondere con un sorriso e un minuetto da ballo in maschera là dove un
un calcio nei coglioni e uno sgambetto sarebbe più indicato secondo le pari opportunità sia per uomini che donne.
Ora la domanda è: ma chi li ha votati questi elementi che ci ritroviamo al Governo? Dararararà ….darararà…dada-dadaaaa!
PREPARAZIONE "CROSTINI DI FEGATINI"
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
300 g di fegatini di pollo, 50 g di burro, 4 foglie di salvia, 20 g di grasso di prosciutto, mezza cipolla, 1 bicchiere di brodo di pollo, sale e pepe, 1 cucchiaino di farina, crostini di pane
In una padella rosolate la cipolla e il grasso di prosciutto tritati con metà del burro, aggiungete i fegatini spezzettati grossolanamente, con le foglie di salvia.
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Insaporite con sale e pepe, e lasciate cuocere per 10 minuti a fiamma moderata.
Toglieteli dalla padella e tritate i fegatini finemente, rimetteteli nuovamente nella padella, aggiungete la farina, il brodo e il rimanente burro, lasciate cuocere per altri 10 minuti, insaporite di sale se serve.
VARIANTE:
Spalmare i crostini con foi gras e poi mettere i fegatelli di pollo.
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