Bellissima, sensibile, dolce e sensuale, il ruolo della vittima lei lo calza a pennello, sciogliendosi nei languori pieni di voluttà di una femmina fragile e sottomessa, capace di attirare solo uomini al vertice, protagonisti delle fictions che lei interpreta.
E’ Cosima Coppola in questi giorni sugli schermi televisivi con la fiction Furore dopo aver furoreggiato con altre due importanti come: L’Onore e il Rispetto, in storia di mafia, e Il Falco e la Colomba ambientato nel ‘500 alla Corte del Papato e tratto dal romanzo La Badessa di Castro di Sthendall.
Niente calendari, né gossip piccanti (un fidanzamento ormai rotto con Sergio Arcuri, fratello di Manuela) ma tante altre fiction alle spalle, Cosima Coppola è stata completamente ignorata durante la programmazione di L’Onore e il Rispetto che ha visto trionfare Gabriel Garko del quale si è molto parlato anche grazie alle accoppiate in scene hot con Serena Autieri e Laura Torrisi.
La Coppola nel ruolo della moglie del Giudice Fortebracci, non ha avuto una sola copertina: il suo ruolo di signora-bene, sempre composta nelle scene sexy e nelle avances manesche che disdegnava regalmente, e molto contenuta a livello lacrimuccia in quelle drammatiche, non hanno fatto appeal nonostante l’attrice fosse l’unico personaggio positivo pieno di pathos.
Evidentemente, dopo che il sesso esplicito è stato sdoganato anche in Tv, lo spettatore non se lo fa scappare, tralasciando di farsi galvanizzare da colombelle candide.
La fiction Il Falco e La Colomba l’aspettava dunque al varco per verificare il suo potere di romantica fanciulla in perenne stato d’assedio di rapaci pronti a piombare sulle sue carni bianche delicate ma frementi sempre in conflitto fra passione divorante e sublime distacco.
La serie è ambientata negli anni 50 sulla tematica immigrazione da Sud al Nord Italia.
NOTA DI COSTUME
Certo i terroni a quel tempo stavano sui marroni e sicuramente venivano ingaggiati per lavori sporchi senza sicurezza così come si fa a tutt’oggi con gli extracomunitari ma quello di riunire il comitato scuola per licenziare la maestra, Cosima Coppola che aveva dato uno schiaffo a un’alunna non credo sia veritiero perché a quel tempo i maestri e docenti avevano facoltà di insegnare anche con le maniere forti.
I genitori stavano a debita distanza perché a scuola comandavano gli insegnanti a meno che non si raggiungessero livelli di tortura.
uesto fino alla rivoluzione del 68 quando cadevano le barriere introducendo il tu agli insegnanti da parte degli allievi che avevano anche preteso il voto collettivo sotto gli esami: un gruppo nominava il capo classe il quale rispondeva per tutti così anche i somari venivano promossi.
Infatti le generazioni a seguire sono state sempre più lasciate andare tanto da arrivare al punto che se un insegnate sgrida un bambino il genitore e tutto il comitato classe fa colonna unita per punire l’insegnate con licenziamento o processo umiliante.
Perché oggi i bambini non si toccano e non si può dir loro no.
Non è come negli anni 50 dove tutto era proibito, perfino di copiare o sbirciare il compito del compagno di classe o ancora meglio gli appunti scritti sulla mano perché ognuno doveva ripetere esattamente quel che aveva studiato.
Oggi tutti copiano per cui tutti i bambini sono dotati.
Infatti vanno a scuola con i telefonini, tablet smart e quant’altro per consultare i motori di ricerca copiando la risposta esatta. La memoria è tutta nel computer per cui è inutile immagazzinare dati personali con ricerche sui diari. Non interessano e se interessano te li rubano facendoli propri.
Il serial Furore è comunque uguale a tutti i precedenti sul genere Nord e Sud, Mafia Stato e Fortebraccia rubate all’agricoltura ma si guarda volentieri anche perchè in RAI hanno cominciato con le repliche causa vacanze estive.
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