Negli spot pubblicitari degli anni 80 c’era un cavallo bianco selvaggio che correva in riva al mare ripreso al rallenty per reclamizzare il bagno schiuma Vidal Pino Silvestre.
E’ curioso che a vincere nelle ultime olimpiadi a Londra sia proprio Zara Philyps con una medaglia d’argento come cavallerizza.
Zara Philyps è il vero orgoglio della Casa Reale Windsor anche se poi il ruolo di rappresentanza e beneficenza è stato relegato a Kate Middleton, la quale è stata messa all’opera dalla Regina Elisabetta come globe-trotter.
Si fa per dire ovviamente perché a trottare al galoppo è solo Zara mentre Kate sta facendo molta strada nelle sfilate fra i sudditi per esibire il piccolo George la vera star di Casa Reale per cui beneficienza e welfare sono passati a Camilla Duchessa di Cornovaglia vista recentemente a premiare Angelina Jolie per il suo impegno umanitario.
Ma le curiosità non sono ancora finite perché in concomitanza della medaglia a Zara si è verificata la morte di Gore Vidal l’autore del Caligola dal quale Tinto Brass ha tratto il film Io Caligola, di Vidal. Appunto.
Un film che negli anni 70 aveva fatto molto scandalo perché la versione era di genere pornografico.
Caligola è quell’Imperatore passato alla Storia per la citazione “Il Mio Regno per Un Cavallo”.
Da qui forse l’origine dello spot Vidal bagno schiuma, con il cavallo e vedremo perché.
L’imperatore Caligola è stato anche impersonato sotto il nome di Commodo nel film Il Gladiatore di Ridley Scott che ha ideato la storia basandosi su fatti reali dell’antica Roma.
Anche Gore Vidal ha ideato la storia di Caligola basandosi su fatti reali tramandati con il passaparola da generazioni a generazioni fino ai giorni fino a diventar leggenda.
La quale, tra le tante, racconta che Poppea moglie di Nerone facesse il bagno nel latte d’asina per idratare al meglio la sua pelle.
Gore Vidal è andato oltre senza lavorar di fantasia perché la sua teoria attualmente è stata provata scientificamente.
Per idratare al meglio la pelle l’autore aveva immerso una delle protagoniste del suo racconto (Adriana Asti nel film) in un bagno di sperma dei suoi schiavi. Il film allora era stato censurato anche se il risultato era eccellente.
Infatti in America lo sperma è stato sperimentato come base di creme di bellezza con risultati stupefacenti così come è stato illustrato nel serial NiP &
Tuck ambientato in uno studio di chirurgia plastica con due medici aperti e senza pregiudizi, che lo proponevano alle clienti come prodotto molto esclusivo nonostante di sperma se ne trovi in quantità.
Infatti è difficile che trovi larga diffusione perché, dovendolo indicare nelle etichette, non troverebbe forse molti consensi da parte delle signore-bene che storcerebbero il naso a contatto del prodotto con quell’elemento originario.
Che sono poi la maggioranza perché non sono molte le signore disposte a farsi spalmare ia crema allo sperma così come “quelle” che non guardano in faccia a nessuno senza fare distinzione.
E’ una questione di metodo e di principio: un conto è guardare in faccia a un chirurgo che opera manualmente, un altro è guardare in basso a un manovale all’opera!
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