Se vogliamo vedere un documentario interessante su Leonardo Da Vinci scorrendo la sua vita insieme alle opere d'arte, beh questo è di pertinenza di Alberto Angela.
Le fiction Tv hanno le loro dinamiche di intrattenimento che devono coinvolgere per diverse puntate così come una fiction di Leonardo per esempio da arricchire ovviamente con licenze poetiche su basi rigorosamente artistiche perchè è l'arte che deve galvanizzare l'attenzione lasciando il personaggio nello sfondo. E allora perchè metterlo in primo piano reinventandosi la sua vita che comunque resta sempre misteriosa non avendo svelato nulla di veritiero del genio se non un processo per presunto omicidio di una sua modella, tale Caterina da Cremona, col rischio di far passare alla storia Leonardo da Vinci come un genio del crimine?
E' possibile che un raffinato artista come Leonardo covasse nel suo animo un odio viscerale e violento per poi dipingere opere di rara grazia come la Monna Lisa da mettere tutto il mondo ai suoi piedi?
Il maestro si era imposto all'attenzione dipingendo un angelo in un affresco corale del Verrucchio, il battesimo di Gesù, distinguendosi dal suo maestro e incantando per la dolcezza e la delicatezza dei lineamenti dimostrando una grande sensibilità artistica che rasentava quella perfezione che sarebbe esplosa più avanti inseguendo sempre la verità che trovava nell'indagare nell'intimo umano per dare la giusta espressività nell'esprimere le sue profonde emozioni in un ritratto di nitidezza fotografica mettendo a fuoco un particolare a renderlo immortale come il sorriso ambiguo della Monna Lisa per esempio con a seguir tante altre come La Dama dell'Ermellino o la Belle Ferronnière ripresa di tre quarti così come Ginevra de Benci o Isabella d'Este disegnata di profilo. Le pennellate venivano impresse al calar del sole considerata l'ora d'oro per rendere al meglio i visi nelle tonalità morbide e vellutate che ci ha tramandato e che hanno fatto scuola a tanti fotografi e cineasti contemporanei che lo praticano di norma essendo ormai risaputo che l'ora del tramonto sia la migliore per posare.
Ma se il processo nella fiction Leonardo è solo un pretesto per assolverlo da ogni marchio infamante che la storia scritta fuori dalle righe potrebbe avergli attribuito anche se si segue con interesse lascia sconcertato lo spettatore perchè non giova all'aura di genio ascettico e autorevole, maestro di scienze architettura ingegneria meccanica e di grandi opere, nonché artista dal tocco sublime manifestato con l'opera immortale dell'Ultima Cena nella quale sembra di udire le voci degli apostoli nel confabular tra loro e disquisir sulle parole di Gesù nello svelare il tradimento da parte di Giuda, tanto la loro espressività sia realistica.
L'assoluzione ovviamente nel finale non assolve comunque la fiction nell'aver fatto un'operazione basata sul gossip più banale quello che si cerca rovistando nella spazzatura dei bidoni del popolino sempre molto prolifero nel diffondere fake nwes verso i potenti o i loro protetti facendo un danno irreparabile così come successe per esempio anche con Marie Antoinette tramandata dalla Rivoluzione come autrice di ogni nefandezza che contrastava alquanto con la dignità ed alto profilo dei suoi giorni di prigionia fino al patibolo.
La nota poetica della fiction Leonardo è rappresentata dalla storia intensa ma platonica fra Leonardo e Caterina da Cremona ispirato al ritratto disegnato della Scapiliata che a sua volta aveva ispirato il maestro nello studio del volto di Leda ed il Cigno del quale resta solo il bozzetto che comunque ha fatto scuola per tanti discepoli e autori che ne sono seguiti con infinite versioni.
Un altro appunto da sottolineare nella fiction è che Leonardo sembri un autistico perchè completamente concentrato sul suo lavoro e completamente estraniato dal mondo e dalle sue emozioni facendo nascere da questa sua diversità la curiosità per conoscere l'anatomia del corpo umano perchè solo attraverso questa viscerale conoscenza gli fosse possibile cogliere l'essenza arrivando all'anima, quando basterebbe entrare in connessione con una semplice partecipazione emotiva con l'essere umano o animale.
C'è un tentativo in questo senso di connessione emotiva ma fallito miseramente rappresentato con il dipinto di Ginevra de' Benci che la ritrae immusonita perchè andrà sposa a un uomo che non ama e alla quale Leonardo ha messo in mano il sigillo dell'amante senza curarsi delle conseguenze nell'intento di inseguir la verità da svelare al mondo. Praticamente un idiota secondo la fiction.
Nella realtà i suoi ritratti sono sempre rappresentati in un fondale buio con una luce aperta al paesaggio immerso nella vegetazione riportata con una precisione microscopica come se nel mondo vegetale, la natura ed i suoi elementi acqua terra fuoco e cielo con il volo degli uccelli potesse immergersi in una fusione paradisiaca a sfatar quel detto che la bellezza non sia l'inferno.
Un artista, un poeta, un genio questo è Leonardo e tutto il resto passerà all'oblìo immerso fra le fiction accattivanti del filone Rinascimental sfornate in tante stagioni e puntate tanto per far sensazionalismo e audience. Insomma un'operazione marketing la cui nota positiva è che, finita la pandemia, al Cenacolo scoppierà il turismo.
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