La storia è quella che accomuna gli ultimi anni di vita di tanti anziani che subiscono lo stesso destino fra badanti e Case di Riposo perchè i figli non vogliono sacrificarsi rinunciando alla loro vita. Sì perchè la vita di relazione con questi anziani non è solo problematica perchè diventa inevitabilmente drammatica nel procurare sofferenze a tutti per mancanza di un contatto non riconoscendo l'anziano nemmeno i figli che si sentono così frustrati nella mancanza di un riscontro affettivo al di là dell'impegno lavorativo e senza un filo di speranza non essendoci medicine per curare l'Alzheimer con la memoria persa per sempre.
E' un dramma della solitudine forse più penalizzante per i figli perchè i genitori non si rendono conto del loro stato fuori dal mondo in cui sono caduti. Pertanto è da ammirare chi si prende cura in casa dei propri cari senza con questo giudicare chi preferisca lasciarli in Case Protette essendo da capire il senso di inadeguatezza nel doversi occupare di chi colpito da questo morbo non ti riconosca anche se c'è da sottolineare comunque che i malati di Alzheimer sono spesso disabili autosufficienti in grado di svolgere funzioni essenziali del quotidiano con l'igiene della persona in primis: basta seguirli lasciando tutte le cose al loro posto verificando la chiusura dei rubinetti tenendoli assolutamente lontani da cucina e gas. E' una vita di sacrificio molto grande che però non raggiunge il livello di pena e tenerezza che suscitano tali ammalati anche se non comprendono la sofferenza che procurano. Insomma il discorso è complesso e ciascuno lo risolve a modo suo.
Hollywood ha puntato il premio sul malato di Alzheimer interpretato magistralmente da Anthony Hopkyns mai stato così umano nel calzare i panni di un personaggio così fragile ben lungi dal lucido e cinico assassino che gli aveva già fatto vincere il primo Oscar come Hannibal Lecter del Silenzio degli Innocenti che comunque rimarrà impresso nell'immaginario sicuramente più del tenero anziano afflitto da demenza senile. La cerimonia degli Oscar 2021 verrà ricordata per la svolta inclusiva nel dare spazio a minoranze e ultimi, premiati tutti a piena statuetta in perfetta sintonia con l'evento in sottotono e triste stante la pandemia covid ancora in corso e così privato degli antichi fasti Hollywoodiani. Se lo star system ha colto l'occasione per dimostrare un'apertura verso gli emarginati ha invece mostrato il lato oscuro del suo cinismo. Nulla è come sembra.
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