In onore di Iva Zanicchi Canale 5 ha allestito uno show di due serate ma la prima parte non ha decollato come ci si aspettava nonostante l'intervento scritto di Pier Silvio Berlusconi e la presenza di Silvia Toffanin, i William e Kate dell'emittente, anche se la voce di Iva resta una delle più possenti della storia della canzone italiana insieme a Mina la Tigre di Cremona e a Milva la Pantera di Goro mentre lei era soprannominata l'Aquila di Ligonchio: un trio formidabile che escludeva la giovane Orietta Berti quale uccellin della Padana la quale poi col tempo è stata rivalutata prendendosi la sua rivincita perchè ancora in auge a tutt'oggi contesa dal mondo della musica e della Tv accolta come ospite nello show della Zanicchi per duettare con le canzoni romagnole di Casadei.
Nonostante i grandi successi ottenuti a S.Remo la Zanicchi non ha mai raggiunto quella popolarità da diva di Mina Milva o Ornella Vanoni la cantante della mala,non essendo supportata da un gossip ad accompagnarla ad ogni uscita pubblica come per esempio Mina che aveva fatto scandalo come ragazza madre, oppure un maestro che la assurgesse a musa come Milva con Streheler e della quala si raccontava tutto del privato tra mariti, amori amanti. Inoltre a Iva mancava lo stile di haute couture della Vanoni anche lei nel gossip per l'amore scandaloso vissuto con Gino Paoli regolarmente coniugato con un altra ecc. ecc.
Iva è rimasta sempre la razzola di campagna del Reggiano orgogliosa delle sue origini e della sua natura ruspante nonostante abbia fatto una splendida carriera come cantante, come conduttrice (mitico il Prezzo è Giusto) non facendosi mancare esperienze di scrittrice, di attrice recitando con altrettanto successo a fianco di Virna Lisi, oppure in teatro o come opionista di vari Talk come l'Isola dei Famosi, o trasmissioni come La Repubblica delle Donne facendo tante esperienze lavorative senza comunque diventare mai una donna di mondo perchè il suo mondo contadino e rurale descritto anche nel suo libro Polenta di Castagne non lo ha mai rinnegato. Ci mancherebbe, ma proprio per questo sorge il fraintendimento degli spettatori per uno show intitolato D'IVA ad evocare un'artista ammantata di aura divina che una come Iva Zanicchi schietta e genuina si è guardata ben di sembrare. Non così Sophia Sophia Loren per esempio la quale pur essendo come Iva rimasta sempre fedele alle sue origini di napoletana di Pozzuoli lo faceva cadere dall'alto del piedistallo di una grande star mantenendosi tale fino ai giorni nostri così come abbiamo avuto modo di constatare nell'intervista concessa a Raffaella Carrà dove le origini povere si perdevano fra gli amori di Cary Grant, gli incontri con Omar Sharif, Marlon Brando Frank Sinatra Charlton Heston Gragory Peck Richard Harris. Manca qualcuno? Marcello Mastroianni è ovvio. Pure Al Bano è fissato con la Madre Terra ma la sua vita rurale la racconta come fosse una favola fra gli uliveti del Salento che avevano incantato anche una principessa come Romina a dare il tocco magico dello spettacolo dove lui Al Bano primeggia e si gongolo tutt'ora come una prima donna.
Invece Iva fin dalle prime battute dello show si è dilungata sulla sua nascita fra mucche e parti fai da te in una stalla dove ha visto la luce come a sottolineare di far parte di quelle masse contadine che popolavano l'Italia ante guerra strizzando l'occhio alla fascia di anziani che l'hanno seguita nello show. I quali invece hanno cambiato canale per vedere La Scelta di Maria la fiction sul Milite Ignoto che ha vinto gli ascolti della serata evidentemente non volendone sapere di quella vita rurale povera e piena di stenti raccontata a onor del vero in modo crudo dalla Zanicchi, perchè ormai si cerca di dimenticare anche se a ricordar quella vita agra c'è sempre in qualche canale digitale il 900 di Bertolucci il quale comunque anche lui lo ha presentato con una patina accattivante per far spettacolo. Già, quello spettacolo che invece Iva non è riuscita a rappresentare in tutto il suo scintillìo per ottenere consensi più calorosi che con un po' più di “arie” sarebbe riuscita a conquistare mostrandosi un filo Diva, senza mettere in mezzo un apostrofo bucolico, cercando di volare in alto come l'Aquila di Ligonchio piuttosto che insistere sulla poveraccia nata in una stalla. Dopo tutto il percorso della sua luminosa carriera lei può definirsi diva a tutti gli effetti, perchè rinnegarlo?
Sarebbe come a dire patir il freddo quando si è padroni della legna intesa come musica che brucia l'anima per consentir di prendere al “Volo” la rivincita degli ascolti in questa serata. Impresa ardua ma Iva Zanicchi è sicuramente una che non mollerà. Sentite questa voce, da mettere i brividi...
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