Le televendite più seguite erano comunque quelle dei gioielli che con il loro luccichìo nelle zoomate ipnotizzavano gli spettatori pronti a mettere le mani al portafoglio a suon di milioni rispondendo in massa a quell'irresistibile sfavillìo di oro diamanti e pietre preziose. Poi, vabbè, se arrivavano a casa anellini modesti acquistati in occasione fra le prime venti telefonate, ben lungi da quelli favolosi ingranditi in video, erano comunque accettati perchè a quel prezzo te li saresti dovuti immaginare... La fiction racconta la storia di uno di questi bravi “imbonitori” che spopolava perchè col fascino della sua parlantina a voce suadente in un do di petto metteva in mostra un gioiello importante di grande valore convincendo ad acquistarlo a suon di milioni credendo alla sua parola. Lui era Pierluigi Torreggiani (Francesco Montanari) che proprio con le televendite era riuscito ad ingrandire la sua bottega di orefice e riparazioni diventando uno dei gioiellieri più rinomati della città di Milano dove, oltre al terrorismo si stava imponendo anche la malavita collegata anche alla mafia del sud facendo assalti alle banche rapine alle gioiellerie e nei posti pubblici come ristoranti e Pizzerie nelle quali saccheggiavano i clienti.
Tra questi si trovava anche il Torreggiani che, sempre fedele al suo stile e a sé stesso, con un do di petto si ribellava mettendo in fuga i rapinatori non senza aver lasciato un morto sul campo segnando così la fine del gioielliere. Infatti dopo questo episodio la sua famiglia era stata messa sotto scorta anche se lui la rifiutava sottovalutando il pericolo che correva ritenendolo inferiore al disagio della libertà perduta mentre la moglie ed i figli (un maschio e due femmine tutte adottate da un orfanotrofio) riuscivano a convincerlo pur comprendendo la sua forte volontà di non volersi arrendere non potendo accettare che un delinquente qualsiasi potesse minare tutte le sue certezze che si era creato con anni di duro lavoro e sacrifici per realizzare il sogno di dare benessere ai suoi cari.
Purtroppo, non appena era stato “beccato” solo senza scorta (impegnata momentaneamente in un'altra missione) gli avevano sparato uccidendolo davanti ai suoi figli. Poteva evitarlo se fosse stato più consapevole e accorto della guerra in cui si era trovato sembra che sia la domanda da porsi, ma in realtà lui era già nel mirino per cui prima o poi sarebbe successo perchè in quel periodo le vendette e le esecuzioni erano spietate per raggiungere lo scopo di sconvolgere e terrorizzare la popolazione che si rendeva benissimo conto di essere in guerra anche per i continui servizi delle Tv che con l'aumento dei canali erano in competizione nell'offerta dei servizi di informazione e non solo di intrattenimento.
La regia di Ero In Guerra Ma Non Lo Sapevo è di Luca Barbareschi che ha realizzato una fiction molto interessante rendendola credibile nell'immergerla nell'atmosfera di quel tempo sia a livello di azione che di ambientazione con gli studi scarni, gli arredi in tec tutto beige e marrone avvalendosi di un attore eccellente come Francesco Montanari,già seguito in altre fiction e tra l'altro protagonista della serie Il Cacciatore, che con questo ruolo di Pierluigi Torreggiani ha raggiunto la perfezione per il ritratto veritiero del tipo milanese borghese pragmatico di grande fascino seducente ed esaltante nell'offrire un gioiello ad un comune mortale anche se destinato solo a principi e principesse perchè raccontato come il protagonista di una favola meravigliosa. Insomma un incantatore dai monologhi irresistibili che solo un grande professionista come Francesco Montanari, più forte di personalità che di bellezza, poteva incarnare tanto da sovrastare Laura Chiatti forse perchè si è immedesimata molto bene nel ruolo modesto della moglie anni '70 sottomessa pur avendo le sue idee facendosi comunque notare per il cappotto a scacchi beige e marrone, un must di quegli anni che abbiamo visto (oltre che nel nostro guardaroba vintage) anche su Jane Fonda Nel film Agnese Di Dio.Bella fiction, interessante e rigorosa, avvincente e di spessore che arricchisce la conoscenza di quiei bui anni di piombo.
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