lunedì 6 maggio 2013

NATALIE PORTMAN E’ LADY MACBETH


         
Natalie Portman, dopo The Counselo di Ridley Scott, è ancora in coppia con Michael Fassbinder perché c’ha preso gusto. Un gusto macabro avendo scelto di entrare nei panni di Lady Macbeth, la tragedia di William Shakespeare, opera difficile che Natalie non ha voluto lasciarsi scappare perché sembra ormai orientata verso ruoli cupi e tragici, dopo l’unica eccezione per una commedia brillante come Amici Amanti e…dove ha accennato un sorriso spento dal flop al box office.
Perché lei dà il massimo nei ruoli di spessore per cui la tragedia Shakespeariana le mancava a completare un percorso di espiazione come se dovesse farsi scontare qualche peccato. Che sia il ruolo di Closer dove faceval a ballerina di Lape Dance oppure quello di Hotel Chevalier nel quale si mostrava nuda in un Motel per far l’amore con un bel ragazzo, oppure il ruolo di Anna Bolena nel quale veniva iniziata dalla porta di servizio passando poi a quella dell’incesto? Forse più semplicemente è per aver preso l’Oscar per Black Swan contestato dagli addetti ai lavori perché a ballare non era lei.
Come in Flash Dance che aveva incensato la protagonista senza che avesse mai fatto un passo. Sì, ma Jennifer Beals non aveva preso l’Oscar.
Sarà… Il ballo sulle punte del cigno nero sarà stato anche finto ma i baci con la Mila Kunis proprio lì dove non batte il sole, erano veri. Come dire che tra il dire e il fare l’importante sia baciare.
Infatti dopo il bacio di Michael Fassbinder prima delle riprese di Jane Got A Gun che aveva fatto il giro del mondo, il film è saltato. Ma il sapore di quel bacio è rimasto impresso in Natalie perché ora ci vuole riprovare con Macbeth facendo un ennesimo remake di altri film diventati un cult come quello diretto nel 1971 da Roman Polansky con Jon Finch e Francesca Annis molto discusso e contestato per le scene cruenti attribuite allo shock subito dal regista per la tragica morte della moglie Sharon Tate. Il pubblico non era ancora abituato agli splatter per cui lavorava di fantasia più di quanto facesse Polansky. C’è anche una versione con Judi Dench (non memorabile perché ha fatto di meglio) ma quello con Annis Francesca è più probabile come termine di paragone  sia per il nome Annis (vedi la Bolena oppure Nina del Swank) che per la fisicità della prima interprete. Alla quale il film non aveva portato bene perché di lei non si è più sentito nulla,  così come è stato anche nell’Opera teatrale di Giuseppe Verdi andata in scena a Parma per la regista Liliana Cavani contestatissima per la versione rivisitata e corretta che il pubblico del loggione ha fischiato con tanti buuuuu all’apparire delle streghe in versione lavandaie e senza il ballo del sabba secondo la tradizione classica.
Ogni personaggio al suo posto: le streghe sono streghe assetate di potere con i loro malefizi, mentre le Lady sono Lady che non si dovrebbero occupare di questioni di potere perché molto facilmente vengono logorate. Come Lady Macbeth che per aver ispirato il marito per assassinare il Re ospite in  casa loro, è poi diventata pazza. Non era all’altezza per diventar regina. Così per Anna Bolena o  tante protagoniste rimaste vittime della loro ambizione sfrenata. Perché la Portman insista su questo filone di follia che da masochista si è fatta sanguinaria non riusciamo a comprendere perché nello spot di Miss Dior de La Vie En Rose è semplicemente deliziosa, elegante e di classe. Come una Top Model.
Già, ma per far l’attrice dello star system bisogna lavorare per avere prima e mantenere poi il successo seguendo i gusti del pubblico che, in tempo di crisi, si sta rivelando sempre più sanguinario come quello delle arene per cui le Dive o Divine  non possono più far le schizzinose! Anzi le Ciusi come diceva la Fornero nel passato Governo, unica manovrina che ha azzeccato.
 

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