A me il "discorso", un lungomonologo della Lucianina a S.Remo non è piaciuto.
Sembrava il discorso della Montagna. Sì seduta su una montagna di debiti RAI. Tutti sapevano e nessuno parlava. Insomma un po’ così…
A forza poi di parlare di bellezza in senso inverso si scivola sul banale perché faceva prima a dire non è bello ciò che bello ma quel che piace come a dire che la bellezza è un fatto soggettivo o di canone e di costume con il quale si detta il trend della bellezza classica, la quale se oggi è paragonata a quella del Rinascimento per esempio è di tutt’altra forma.
Così se il canone RAI va pagato sempre il costume cambia: ieri erano le miss in costume castigato oggi sono le "andi delle minchiate" della Littizzetto.Anche l'ex Minchia Sabrì ha un cuore.
Comunque a forza di parlare di bellezza, in barba alla scaramanzia, agli Oscar gli faran le corna. Alla Grande. Ma questa è solo una mia modesta opinione anche se faccio testata contro al muro.
Eventualmente del film ne parlerò a Oscar ottenuto perché forse sono l’unica che non sia andata a vederlo. Toni Servillo infatti mi fa venire in mente il protagonista del Gioiellino con relativo crack e il discorso della Montagna di un direttore del foglio dei morti, meglio non fare nomi, quando dice tutti sapevamo e nessuno parlava. Insomma un dejavue.
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