E' andata in onda finalmente la fiction Carla interpretata da Alessandra Mastronardi nel ruolo della ballerina Carla Fracci in un racconto che inizia da bambina al Teatro alla Scala di Milano i primi passi dove le maestre si chiamavano madame e le bambinette in fila venivano chiamate signorine. Fra tutte spiccava ovviamente la Carlina così chiamata Mamma e papà che le hanno dato la carica ed il supporto psicologico per tentare l'avventura di crescere nel corpo di ballo riscattandola dalla condizione di figlia di un tranviere, che comunque la Fracci è sempre stata orgogliosa di essere facendole grande onore così come lo è stata anche Milano nei suoi confronti. Il Teatro alla Scala aveva fatto ponti d'oro alla sua più grande ètoile definita anche all'estero la più grande ballerina del suo tempo poiché il declino di Margot Fonteyn si stava compiendo. Come una sorta di canto del cigno, infatti la grande Margot trovandosi in un locale a bere un drink insieme a Carla Fracci e a Rudolfo Nureyev le dava le direttive su come avrebbe dovuto gestire il grande ballerino russo quando avrebbe preso il suo posto accanto a lui mettendola in guardia su come fronteggiarlo per non essere schiacciata.
Infatti poi, ironia del destino, la coppia Neureyev e Fracci si è formata per danzare lo Schiaccianoci in un coreografia innovativa dello stesso ballerino russo che aveva voluto a tutti i costi la Fracci nonostante fosse ferma da tempo per post-gravidanza. La caparbietà e la disponibilità di lui nell'insegnarle in soli 5 giorni i passi e la determinazione ferrea di Carla Fracci hanno permesso di fare una performance rimasta memorabile riportando la ballerina Carla Fracci al ruolo di prima ballerina del Teatro di Milano per poi proseguire la fulgida carriera che tutti conosciamo.
La fiction infatti finisce qui con la testimonianza docu della Fracci la quale aveva dato la sua approvazione anche alla scelta di Alessandra Mastrondardi per essere impersonata da lei in questa fase della sua carriera finita comunque abbastanza tristemente perchè di lei si ricorda uno schiaffo plateale quando era ètoile del Teatro di Roma sulla guancia di Gianni Alemanno allora sindaco per protesta contro il disinteresse del Governo verso la cultura del balletto che aveva imposto un taglio ai Fondi Pubblici, gridandogli in faccia davanti a una folta platea: “Vergogna, farabutto, così distruggi l'opera”.
Non male per una signora di una terza età quella che aveva ormai raggiunto la Fracci dimostrando ancora di quanto vigore ed energia fosse dotata nel ribellarsi a finir la sua carriera con un silenzioso battito d'ali in punta di piedi della morte del cigno facendo piuttosto uno slancio d'assalto pari a quello di una zampata da leonessa nata sotto il sol leone d'agosto. La sua ultima memorabile interpretazione. Meno memorabile è stata l'interpretazione della Mastronardi in tutu' e ballerine librando come una libellula sulle note scolastiche di un pianoforte piuttosto che di una grande orchestra. Vabbè no problem lei resta pur sempre la beniamina del pubblico televisivo, il marchio dei Cesaroni è una garanzia di dominanza. Per il momento non si vede nessuno che possa prendere il suo posto.
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