Fichissima: se le maggiorate puntavano al busto col petto open air lei ancheggiava con le gonne che apriva come un sipario per far intravedere “la cosa” per la quale gira il mondo. Pur essendo stata definita stupida e “poco di buono” dalla mentalità piccolo borghese imperante all'epoca (anni 50) la Bardot aveva rotto tutti i canoni del bon ton dettando il trend con la moda delle ballerine ai piedi le gonne gonfie con le sottovesti inamidate i capelli arruffati decorati con nastrini fasce e foulard annodati che incorniciavano un viso perennemente posizionato a musetto ed un comportamento disinvolto di una donna libera ed emancipata alla pari di un uomo sciupafemmine, al quale tutto era concesso. Infatti Brigitte di maschi giovani e belli ne consumava tanti “scrollandoseli di dosso” uno per uno senza tanti problemi quando cominciava ad annoiarsi: “Skake, shake, shake,,,Shake it Off!” maTaylor Swift non era ancora nata. Il suo fenotipo non ha rappresentato solo una moda ma il modello di quello che sarebbe diventata l'umanità in futuro infantilmente egocentrica e perennemente impegnata a farsi selfie, che espone la propria immagine mettendola a nudo senza alcun pudore e rispetto della privacy diffondendola ossessivamente sugli schermi (dal cinema alla Tv e dai P.C agli smart) per specchiarsi e influenzare le masse. Un'anticipazione di questo fenomeno lo aveva offerto Andy Warhol l'artista Under Ground che moltiplicava i volti delle dive come Marilyn Monroe od Elizabeth Taylor stampandoli sui suoi quadri ad esprimere lo slancio verso l'infinito delle star che brillano sugli schermi perchè “non sei nessuno se non appari una volta almeno inTv" diceva Nicol Kidman nel film Da Morire.
Brigitte Bardot nei film interpretava sempre sé stessa perchè gli autori si ispiravano a lei come ragazza ingestibile fuori dalle convenzioni ribelle e sconsiderata che inebriava il maschio con una sensualità selvaggia finendo, passata la sbornia, per trovarsi inevitabilmente a dover fronteggiare l'infedeltà della diva fonte di drammi e tragedie surclassate solo dal primo marito e regista Roger Vadim che aveva lanciato sua moglie in pasto al mondo con distaccato cinismo consapevole del fatto che una donna come Brigitte non potesse appartenere a nessuno. Questo permissivismo aveva permesso alla Bardot di esprimersi senza remore e inibizioni arrivando ad essere una donna che precorreva i tempi perchè il suo comportamento è stato preso a modello dalle nuove generazioni le quali, perdendo il senso della realtà come lei, hanno sovvertito i valori della vita dove l'amore per gli animaliì cucciolotti in primis, sono messi in primo piano rispetto a quello per gli umani, neonati in primis.
La serie Bardot (ispirata comunque alla realtà della sua vita pubblicata ampiamente nei giornali dell'epoca) ha messo in luce tutta la pochezza di una diva luminosa sullo schermo e buia nella sua vita costellata da drammi piagnistei capricci suicidi fra un film e l'altro, una bevuta e l'altra un partner e l'altro e un abbandono e l'altro delle sue creature, la prima tra l'altro ricorrendo a un aborto con la complicità del suo primo marito comprensivo e cinico nel giustificare il fatto che la sua B.B. avesse paura delle responsabilità di accudire un figlio rifiutando di crescere a sua volta nel rinuniare ad essere per tutti sempre B.B. “Oui, bebè c'est moi, toujours!” Perchè mai occuparsi di un altro bebè? Shake shake, shake...shake it Off! Eddayè. Così se il suo corpo “Piaceva a Troppi” tutto il cuore di Brigitte ha sempre battuto per gattini cagnolini e foche. Sì, viva la foca! Stupidità o intelligenza questa è comunque la società di cui la Bardot si è fatta pioniera seguita da una fetta di umanità, non ancora in maggioranza comunque, che vive la vita dando la priorità a cagnolini e gattini piuttosto che un figlio con tutte le responbilità che ne conseguono non tanto a livello commerciale, perchè anche gli animali esigono una cifra (a volte anche di più come si è visto in un recente fatto di cronaca in cui i ricchi padroni pagano i domestici meno del cibo per i cani) quanto affettivo dove si richiede impegno per tutta la vita con conseguenti rinunce a viaggi e divertimenti vari ai quali ormai si è abituati. Purtroppo per quanto mi riguarda non mi sono ancora abituata a questa nuova tendenza che ho avuto modo di constatare un giorno mentre ero in un Bar dove c'era una coppia con pupetto in braccio molto dolce che faceva ciao a tutti e al quale avevo risposto solo io facendo un buffetto, mentre i presenti lo ignoravano. Appena entrata una signora con cagnolino al guinzaglio tutti si eran risvegliati dal torpore facendogli carezze e gridolini vari: “...quant'è carino com'è dolce...”. Il cagnolino! Così la vita si deve ridurre nel dire Si all'aborto (su quello terapeutico c'è già la legge) e all'abbandono dei nascituri (è consentito con l'anonimato in Pediatrie apposite), no all'abbandono degli animali perchè sono parte di te e della tua famiglia? Tutti hanno diritto di essere amati, bambini e figli in primis. Tutti hanno diritto alla vita ed il suo rispetto è la regola fondamentale di una “democrazia” sana e duratura. Sì alla vita.