Ha suscitato molto interesse la partecipazione quale parte civile di Gina Lollobrigida nella trasmissione Un Giorno in Pretura. Il format è stato da sempre relegato in tarda serata su Rai Tre con la conduzione di Roberta Petrelluzzi seguito da un pubblico di nicchia, mentre ora si è rinnovato sbarcando in prima serata arricchito da docu veri e in fiction così come ormai è stato introdotto in tante trasmissioni di cronaca con processi mediatici anche se Un Giorno in Pretura il processo si svolge in un aula dal vivo.
Persino la Petrelluzzi si è rinnovata pur mantendo la mitica pashmina radical-chic nel darsi una rispolverata che l'ha ringiovanita assai allineandosi ai canoni dell'estetica delle conduttrici Tv sempre tirate a lucido (mancano all'appello Lucia Annunziata e Giovanna Botteri): il capello bianco e corto ha preso volume ondulato mentre le labbra sono state pitturate di un bel rosso smagliante di grande effetto.
L'interesse era comunque tutto rivolto verso Gina Lollobrigida chiamata a testimoniare in un processo contro uno gigolò spagnolo tale Javier Rigau che diceva di averla sposata. Sì ma a sua insaputa. E' stata una partecipazione molto triste perchè presentava la Lollo alle prese con i giovinotti che hanno accompagnato la sua vita sul Viale del Tramonto primo fra i quali l'unico figlio da lei definito poco normale perchè come suo padre, il medico Mirko Skofik ormai defunto e dopo che Gina si era separata da lui, è solo interessato ai soldi.
Finita la storia con lo gigolò che le aveva offerto il suo braccio in vari eventi dove erano comparsi come una “coppia in affettuosa amicizia” (ma non in matrimonio che la diva così come asserito in aula gli ha sempre negato) la Lollo si era attaccata a un giovane e gentile manager suo assistente certo Andrea Piazzolla al quale aveva dato piena fiducia e poteri amministrativi di una società che faceva comunque capo a lei pensando ingenuamente di avere tutto sotto controllo perchè il giovane non faceva e non fa una mossa senza la sua firma.
E' pur vero che di firme la Lollobrigida nel corso della sua carriera di firme ne ha fatte moltissime ai suoi fans per cui non vede dove ci sia il problema nel firmare gli atti che questo bel giovinotto le presenta con rispetto e devozione (così come prima faceva il bel gigolò spagnolo facendole firmare la carta del matrimonio per procura).
Che vuoi che sia una firma in più o meno, l'importante è la sicurezza di avere una persona sulla quale contare. Infatti lei non sa contare nemmeno quanti immobili abbia o gioielli o opere d'arte accumulate nel corso della sua splendida carriera, mentre lui sì, sa contare eccome.
Per questo su richiesta del figlio è stato nominato un amministratore di sostegno non avendo la Lollo capacità di intendere e contare il quale si è premurato di mettere al sicuro tutti i suoi beni che sono stati sequestrati e accantonati in un deposito a disposizione dei legittimi eredi. E non per il giovinotto furbetto di turno. Triste declino quello della Lollobrigida, sempre stata una grande sia a livello di cinema che di fotografia scultura pittura e bel canto.
Insomma una grande artista a tutto tondo così come la denominazione della sua società Vissi D'arte (tratta da un versetto della Tosca) che sembra essere stata coniata appositamente per lei. Dal giovinotto “furbetto” Andrea Piazzolla.
Gina Lollobrigida è sempre stata indicata come la rivale di Sophia Loren alla quale invece la vita ha dato moltissimo avendo puntato sulla famiglia piuttosto che l'arte preferendo farsi dirigere dal marito produttore e alla fine in vecchiaia (quando i ruoli scarseggiano) dal figlio regista. Così resta tutto in famiglia. Insomma la famiglia al centro della sua vita a differenza di Gina che invece visse “d'arte e d'amor”.
La cosa curiosa è che Gina Lollobrigida ha iniziato la sua carriera sempre in un aula giudiziaria, esplodendo con il petto open air in un film ad episodi di Blasetti nel quale invece era imputata per aver avvelenato il marito e la suocera e difesa dall'avvocato “Vittorio De Sica”in un'arringa memorabile perchè alla fine riusciva a farla assolvere esaltando la bellezza della sua cliente da considerare patrimonio del panorama napoletano del quale andarne fieri lasciando che tale meraviglia potesse essere da tutti ammirata e non chiusa in una buia prigione.
Non solo ma per avvalorare la sua tesi chiamava pure in causa la cultura greca facendo un paragone con il processo a Frine, una donna colpevole di qualche malefatto che veniva difesa da Pericle da ogni attacco riuscendo nell'intento di farla assolvere sulla motivazione che la condanna alla prigionia sarebbe stato uno scempio alla bellezza rappresentata da Frine nella massima espressione della perfezione estetica da renderla divina, ai quali i giudici Greci si inchinavano.
Certo che la popolana Gina Lollobrigida nel ruolo di Maria Antonia non poteva essere assurta a dea dell'olimpo ma è bastato concludere al difensor De Sica chiedendo per lei l'assoluzione dopo averla esposta in bella mostra a petto seminudo con le parole: “Se si assolve un minorato psichico, a maggior ragione lo si deve fare con una maggiorata fisica” raccogliendo applausi e consensi con un “bravo, il mondo è degli avvocati” al quale De Sica di rimando rispondeva: “Noooo il mondo è delle...delle..Si insomma delle...”
Così iniziò in Pretura la carriera di Gina Lollobrigida e così finì in Pretura anche la sua vita segnando il tramonto della diva.
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