Molte sono le opere con queste tematiche che abbiamo visto anche in questa stagione nei nostri Teatri, quello del Regio con Gianni Schicchi e Teatro Due con l’Avaro di Molière.
L’eredità in money arriva sempre in successione mentre l’eredità d’arte o di quant’altro si può acquisire per diritto dinastico come per esempio per i figli d’arte o per adozione quando il titolare indica pubblicamente chi sia degno di perpetrare la sua specie in campo artistico o politico.
Se per i figli d’arte è già difficile riuscire almeno a eguagliare la fama di un genitore famoso ed acclamato, per quelli adottati riesce quasi sempre al meglio perché spesso l’allievo supera il maestro, sia nel bene che nel male.
Gli esempi sono tanti: in Politica abbiamo il Sindaco Elvio Ubaldi con il delfino Pietro Vignali che ha dato il colpo di grazia nell’affondo della città di Parma iniziato con la grandeur di Ubaldi.
Poi c’è Angelino Alfano con Silvio Berlusconi che insieme hanno spaccato prima i Maroni e poi il Polo.
Invece abbiamo assistito al miracolo Giulia Innocenzi designata dal maestro come sua delfina che è riuscita a superarlo nella conduzione di un Talk studiato a tavolino con Santoro.
Quando incontri il tuo maestro uccidilo, dice il saggio di Confucio, che la piccola Giulia sembra aver preso alla lettera perché ha dichiarato dopo il grande successo di essersi ispirata, non al maestro, ma a Maria De Filippi, cosicchè il Santoro incarta e porta a casa.
L’amore per l’allieva prediletta a volte fa brutti scherzi come quello di Lorella Cuccarini tutta in crescendo nella sua carriera dopo essere stata scoperta da Pippo Baudo che è finito in un angolo della Tv per fare capolino in qualche comparsata.
I figli d’arte invece hanno poche possibilità di superare il genitore ma qualche volta ne escono vincenti portando avanti il nome con successo: sono Kirk e Michael Douglas per esempio o Henty Fonda e i figli Jane e Peter o Vittorio Gassman con i figlio Alessandro che si sta facendo molto onore sia al cinema che a Teatro.
Fra quelli che non sono riusciti c’è il bellissimo Anthony figlio di Alain Delon che ha fatto solo pochi film e già dimenticati a differenza del padre che invece è un mito del cinema francese al quale si ispirano molti attori anche italiani, Gabriel Garko in primis che è stato indicato come erede di Alain Delon quando faceva la canaglia il ruolo nel quale dava il meglio di sé. Come appunto Garko il quale, giunto ormai in un’età matura, ha indicato in Massimiliano Morra (nella foto in alto) il suo degno erede di sciupafemmine.
La cosa curiosa sta nel fatto che il Massimiliano assomiglia in modo straordinario ad Anthony Delon e questo non fa sperare in bene anche se sarà il protagonista della prossima fiction di Canale 5 Furore il Vento della Speranza, storia di immigrati siciliani che sbarcano in Liguria per trovar lavoro mentre invece si trovano a lottare fra miserie sociali e lotte intestine di faide famigliari.
Se la fiction si ispira al film Rocco e i Suoi Fratelli, il titolo è omonimo al film Furore interpretato da Henry Fonda che racconta la grande crisi americana del ’29 quando le Banche avevano rovinato i proprietari terrieri espropriando i loro beni costringendoli ad emigrare.
La Famiglia di Henry Fonda dall’Oklahoma si avviava in California ma invece del filone d’oro trovava solo razzismo fame e cattiveria.
Una storia che si ripete anche ai giorni nostri facendo comunque illudere che tutto si risolverà al meglio così come nel finale del film che il regista è stato costretto a modificare per non tradire il sogno Americano di un Grande Paese pieno di speranze che si realizzano dopo un periodo di furore social-economico.
In realtà il finale era ben diverso perché il copione prevedeva che la sorella del protagonista, dopo la morte del nascituro, offrisse la sua tetta piena di latte ad un uomo che stava per morir di fame. Un finale sublime che l’America puritana aveva censurato: la tetta no, non si poteva far vedere …
Vedremo se il Massimiliano Morra con questa fiction sarà l’erede di Garko-Delon oppure di Henry Fonda.
Nel dubbio troviamo una certezza: è quella di Matteo Renzi che anche se non è stato designato ufficialmente dal’ex
Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, sta ricalcando tutte le sue orme prima della caduta, quando cioè assicurava tutti che gli italiani stavano bene perché i Ristoranti erano sempre pieni, andavano in vacanza, avevano due macchine e un telefoninino per ogni componente la famiglia.
Era vero ma l’Italia stava affondando e ballando con una sorta di orchestrina del Titanic per cui bisognerebbe urlarlo chiaro e forte anche a Matteo Renzi a contraddirlo quando dice l’Italia è più grande della paura, l’Italia è forte, l’Italia è bella, l’Italia è un Paese di belle speranze che non ha nulla da temere ecc..., prima che diventi l’erede di quel “qualcuno” ad effetto splash, crack o spread…a piacere e a scelta degli italiani. Purtroppo de gustibus…|
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