La danza contemporanea anche se si ravviva quando la musica si fa orchestrale a ritmo battente con quel tocco di sensualità ad esaltare le performaces a corpo libero dei ballerini-atleti, deve sempre superare la prova dell’assolo col sottofondo il suono triste del Violoncello o la goccia d’acqua a ritmo lento a cervello trapanante (già visto in Complextion e Eau) o a tutta adrenalina (come nel musical Chicago, mitica eccezione).
Purtroppo queste sono le prove che la danza moderna mette in scena per superare l’esame nervi saldi degli spettatori.
Superate queste sono in grado di aprirsi a qualsiasi performance che venga propinata dopo, facendola sembrare un capolavoro anche se manca il sex appeal.
La Danza infatti che prende corpo è un saggio sportivo di ginnastica ritmica dove salti acrobatici si alternano agli intrecci di braccia e gambe che volteggiano armoniosamente o meccanicamente cambiando le figure a scatti come fossero scandite dal suono di un orologio.
Tic tac i corpi in coppia si muovo in sincrono, tic tac lui sotto lei sopra, tic tac lei di fianco a lui, tic tac lui sopra lei, tic tac insieme a terra per far le capriole. Artistiche si intende.
Sylvie Guillem e Russel Maliphant sono bravissimi. Tutto è perfetto sia negli assolto che in coppia collaudata da tempo e quindi sicura ed inevitabilmente distante: se i corpi sono in sincrono lui guarda da una parte lei all’orizzonte dietro le quinte.
C’è molta abilità c’è tecnica c’è il frutto di un lungo lavoro di allenamento, ma non c’è pathos, non c’è appeal.
La figura mascolina di lei non aiuta, la ballerina sinuosa di un tempo ha lasciato il posto alla ginnasta acrobata e potente, ma rigida e fredda.
Non un colpo d’anca, né di schiena arquata, Silvie svolge la sua performance come un granatiere a tutto muscolo e nervi senza ombra di quella graziosa femminilità che caratterizza comunque la ballerina classica.
Certo non ha più l’età ma avendo il fisico androgino qualche mossa sensuale non avrebbe guastato l’idillio di una coppia in sodalizio artistico se non altro per una parvenza di complicità.
Non si può certo fare appunti sulla troppo professionalità ma un piccolo confronto ci può stare: quello con Luciana Savignano per esempio che pur nella sua atletica rigidità di ballerina ormai agè aveva recitato il Bolero di Ravel con una sensualià rimasta nella storia del balletto contemporaneo dove a volte, gli italiani fanno scuola anche agli Americani che sono i migliori in assoluto per questo genere di performances.
Molto d’effetto il primo Solo, con una Silvie piroettante con il sottofondo di chitarra, con a seguire Shift interpretato da Russel Malyphant , e Two (Rise And Fall) già visto nel Galà di alcuni anni fa. Per poi finire con il passo a due di Push.
Scenografia e costumi da saggio ginnico ma il Teatro Regio di Parma la sera del 9 Maggio 2014 era tutto esaurito e gli applausi sono arrivati scroscianti con tanti wow wow wow!
Segno che la danza contemporanea piace molto, soprattutto agli addetti ai lavori delle varie scuole che partecipano numerose, ma per me a dare il massimo nella danza contemporanea sono i ballerini di colore avendo una fisicità ed una sensualità impareggiabili. Altrimenti un minimo di coreografia supportata da filmati credo sia indispensabile per fare spettacolo brillante come abbiamo visto in tante coreografie nelle precedenti edizioni di Parma Danza con grandi coreografi di danza contemporanea..
Il prossimo appuntamento per Parma Danza 2014 è con Eleonora Abbagnato e le stelle dell’Opera di Parigi che già dal cartellone promette assai bene.
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