Alberto Angela sta facendo il pieno di ascolti anche con Ulisse dopo essere sbarcato a Rai Uno, anche se in altri canali otteneva ugualmente un successo.
Il segreto di Alberto Angela sta nel suo saper raccontare perché recita con passione e grande partecipazione nelle situazioni riuscendo a galvanizzare il pubblico che lo segue come fosse un re perché tutto quello che presenta fa impennare l’audience.
Nell’ultima puntata ha presentato Maria Antonietta prendendo spunto dal film di Sofia Coppola Marie Antoinette guardando come lei con occhio benevolo il regno frivolo della Regina di Francia arrivata a quella Corte poco più che una bambina anche se è stata molto contestata dai francesi per la sua versione pop, in una sfilata incessante di abiti crinoline, cappellini ventagli parrucche incipriate scarpe e vassoi di pasticcini serviti con le bollicine a volontà (chissà se a quel tempo c’erano già) con sottofondo la voce imperiosa della madre Maria Teresa D’Austria che le scrive missive per indirizzarla al comportamento più consono da tenere per essere all’altezza del ruolo di Regina.
Alberto Angela comunque oltre che a dilungarsi nella seconda parte in piena rivoluzione, si è differenziato dalla Coppola nel presentare gli ambienti interni ed esterni in tutta la loro sontuosità e grandezza riprendendo le sale ed il salone principale illuminate in maniera abbagliante sia di notte che di giorno quando la luce delle grandi vetrate si rifletteva negli specchi. Tutta Versailles è stata ripresa a 360 gradi o dall’alto dei droni, con vista panoramica sui parchi le fontane e i Trianon fra i quali uno dedicato al Teatro non tralasciando nemmeno le carrellate delle suppellettili degli interni formate da preziosissime ceramiche decorate in oro così come in oro erano ricoperte le grandi cancellate ad effetto fiabesco così ben rappresentando la bellissima favola dell’ultima regina di Francia.
Infatti la Coppola, se si esclude la camera da letto tutta tapezzata di fiori, aveva ripreso gli interni pur nella loro sontuosità immersi in un grigiore malinconico, specie la sala con il pavimento a scacchi, che non si addiceva perché Versailles era stata costruita da Re Sole per esaltare la potenza e la magnificenza della Francia che i successori hanno raccolto in eredità, Maria Antonietta inclusa che tale patrimonio ha comunque dilapidato per soddisfare i suoi capricci vivendo nellusso e nello sfarzo circondata dalla compagnia di giro piuttosto che dai nobilili cortigiani. I quali tramavano alle sue spalle insieme al popolino con accuse infamanti che lei aveva sempre snobbato.
Incurante, incosciente, superficiale e frivola Maria Antonietta si è però riscattata nella tragedia della rivoluzione sfoderando tutta la sua tempra di donna forte e di sovrana che dominava la folla inferocita.
Un particolare che Sofiua Coppola non aveva evidenziato facendole fare un umiliante inchino dal balcone di Versailles. Alberto Angela invece rappresentava Maria Antonietta così come ci ha tramandato la storia ed i ritratti dove la sua figura è tutt’altro di quella di un’adolescente ma di una donna austera ed autorevole così come era la sua vera natura manifestata in pieno proprio su quel balcone dove aveva guardato tutti con alterigia per poi affrontare il patibolo con grande dignità senza mai ripiegare su se stessa nonostante gli oltraggi subiti in prigionia anzi mostrando la sua innata nobiltà insita nel dna per stirpe e lignaggio arrivando a chiedere scusa al boia per avergli pestato i piedi.
Insomma una vera Regina così come lo era sua madre grande stratega nella scacchiera europea, anche se alla Francia non importava nemmeno come donna arrivando a ferirla nel suo profondo di madre, unico momento in cui lei aveva avuto, fra tanta indifferenza verso i suoi inferociti sudditi, un sussulto chiedendo pietà facendo appello a tutte le madri presenti in aula ottenendone il rispetto e ammirazione.
Il suo comportamento aveva lasciato tutti senza parole ma la storia continua e continuerà a parlare di lei.
La curiosità consiste nel fatto che Alberto Angela sia riuscito a surclassare negli ascolti Maria De Filippi regina incontrastata del sabato sera, che alcuni hanno spiegato col fatto che la cultura interessi più dell’intrattenimento essendo il pubblico “più intelligente” di quanto si pensi e bla bla bla…svalutando così il lavoro di tanti programmi culturali che restano relegati a un pubblico di nicchia ma non per questo meno interessanti. Infatti la spiegazione sta nel fatto che la storia quando è trasformata in fiction è più seguita ed Alberto Angela sa mixare molto bene la fiction con l’approfondimento docu arricchendolo con le riprese scenografiche ed ambientali di grande effetto visivo. Tutti elementi per far della cultura uno spettacolo con il quale ci si possa sbizzarrire a piacimento con citazioni pop che in questo contesto di Maria Antonietta sono stati indicati da Alberto Angela nel filone di tanti film girati o nelle sfilate di moda in stile 700 che hanno ispirato tanti stilisti e perfino Madonna in un collage ad arazzo come se fosse stato ricamato a mano impreziosito da decorazioni di pizzi pizzetti merletti ceramiche mascherine e ventagli fiocchi e nastrini. Infatti dallo stile roccocò a quello di Place de La Concorde il passo della storia lo ha segnato un nastrino, quello rinvenuto nella fossa comune dove era stata riesumato il corpo di Marie Antoinette ad adornare la cuffietta della sua testa ghigliottinata. Zac!
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