Leggere per me è sempre stato un piacere. Da bambina, quando ero in Collegio mi aveva colpito Piccole Donne, letto e riletto più volte soprattutto seguendo Jo che avevo incarnati nell'immaginario a Katherine Hepburn.
Piccole Donne Crescono ero riuscita a leggerlo di nascosto, di notte sotto le coperte con la lucina della radiolina portatile perchè alle collegiali della mia età era statoi probito in quanto le ragazze, rimaste in tre, cominciavano ad avere i primi rapporti con i maschi. Il film mi ha deluso perchè, a differenza del romanzo con le ragazze pulite ed acqua e sapone, sembrava una sorta di ripetizione di Giovani carine e disokkupate di successo.Nell'adolescenza invece mi aveva colpito Emmanuelle facendomi molto godere specie là dove si raccontava di lei in viaggio verso un Paese Asiatico dove sull'aereo con mascherina e copertiuna per dormire, la spostava un filo per essere introdotta da uno sconosciuto. Poi ho visto il film con Sylvia Kristel.ma è stata una delusione (piacevole comunque) perchè la sua sensualità era troppo patinata elegante e fashion che non aveva nulla di "sporcacciona".
In età adulta invece ero stata conquistata dal Padrino quando ancora non era sbarcato al cinema con il film omonimo che comunque non mi aveva deluso rispetto al romanzo se non nel punto in cui si descriveva la mafia italo-americana in modo molto diretto e sensuale insegnando anche qualche cosa che non conoscevo specie là dove la donna di Sonny (Michael Caan) recitava: “Mi ha strapazzato la mia Violetta”.
Non sapevo che la cosina si chiamasse, anche Violetta tra i mafiosi perchè non era nell'elenco di quiei nomignoli derivati dalla mona che le aveva dato Roberto Benigni saltando addosso alla Carrà dai quali aveva anche escluso la Castorina Birichina tratta dal film Dal Tramonto all'Alba, quando l'imbonitore invita ad entrare in una sorta di piramide azteca per vedere Santanico Pandemonium: Che venghino che venghino....(facendo venire in tanti. Mica da Dio comunque).



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