Lo so lo so, sono tutti pazzi delle mie recensioni. Non ci sono rassegne promosse o festival o feste del cinema che tengano perchè tutti vogliono le mie recensioni. E allora a grande richiesta ecco il mio articolo su Joker già pubblicato sulla Voce di Parma l'11 ottobre 2019.
Joaquin Phoenix è un attore scomodo nonostante sia arrivato al successo mondiale con il personaggio di Commodor Re di Roma nel Gladiatore.I ruoli da lui interpretati sono sempre difficili, di ribelle cattivo disadattato e comunque sempre fuori dalle righe o dagli schemi normali.
Si era messo in luce per la prima volta con un ruolo di cantante country impersonando Johnny Cash
nel film L’Amore brucia L’Anima dove duettava in perfetta sintonia con una giovanissima Reese Wintherspoon facendo pensare al nuovo James Dean dal quale lui comunque si distanziava perché la sua recitazione non era intimista da Actor Studio ma bensì plateale di nevrotica gestualità.
Tanti sono stati i film che sono seguiti e che hanno sempre colto nel segno affiancando attrici come Nicole Kidman Amy Adams Scarlett Joahnsson o Emma Stone ma la sua interpretazione più istrionica è stata quella di Commodo dove si è sempre distinto in coppia, prima con Richard Harris poi con Connie Nielsen ed infine con Russel Crowe recitando con una doppia faccia: da figlio devoto e poi assassino col padre Marc’Aurelio, da fratello protettivo e poi incestuoso con la sorella Lucilla, da Re di Roma che si faceva schiavo per combattere nell’arena con il Gladiatore Massimo Decimo che da generale era diventato schiavo.
Il duello faccia a faccia è rimasto memorabile facendo sfoderare ad entrambi la loro vera natura, quella ambigua del Commodo e quella integra del Gladiatore.
Joaquin Phoenix gesticolava guardandosi intorno per cercare il plauso dell’arena che seduceva con la sua sovrana magnanimità mentre Russel Crowe lo puntava come un predatore pronto a sbranarselo sicuramente perché l’energia bruta gli scaturiva dall’anima ferita e dalla pugnalata che Commodo gli aveva inferto a tradimento mentre era nello spogliatoio con le mani legate dimostrando una vile crudeltà, quella che si nasconde dietro a una maschera: il Joker era già stato abbozzato.
Infatti con Joker è sbarcato in questi giorni nelle sale un personaggio che ha forgiato magistralmente per esprimere una doppia natura. Amabile ed accattivante nella prima parte per conquistare la platea per poi infierire con una crudeltà resa agghiacciante dalla risata sadica e nel contempo disperata motivata dalla sofferenza psicologica per torti e abusi subiti
Il personaggio del Joker dalla personalità ambigua, è comunque molto elettrizzante suscitando un fascino irresistitbile in molti attori che hanno accettato la sfida interpretandolo in vari film, primo fra tutti Jack Nicolson il più scanzonato in Batman oppure Heath Ledger nel Cavaliere Oscuro che gli è valso l’Oscar ed infine Joaquin Phoenix che non poteva mancare a questo appuntamento dove in pratica ha recitato senza freni inibitori una follia dolorosa che grida pietà.
La stessa follia che lo accumuna comunque al Commodo del Gladiatore che si scatena quando si rende conto che il padre non ha nessun amore verso di lui fraintendendo anche il rifiuto della sorella di giacere con lui come un abbandono ma non suscita nessuna pietà perché la scena e l’Oscar gliela ruba il Gladiatore Russel Crowe.
Siate folli siate sognatori siate esagerati come insegnano i geni senza dimenticare comunque di essere prima di tutto uomini perché angeli e demoni non possono creare.
E i Joker stanno bene al circo o nelle carte mentre al cinema non si sa perché sono sempre crudeli e inquietanti mefistofelici tra i quali anche Joaquin Phoenix che ha dato la sua interpretazione “da Oscar”, come dicono i critici dopo averlo premiato col Leone al Festival di Venezia.
L’ultima parola spetta all’Academy. Vedremo se proverà pietà.
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