martedì 19 gennaio 2021

MINA SETTEMBRE, SEX AND THE CITY ALLA NAPOLETANA


Le fiction Tv vengono sfornate a ritmo serrato per cui inevitabilmente si deve attingere al passato per confezionare in tempo sceneggiature in pout pourri. Prendi un po' da qui e un po' da quà in una sorta di scambio in qui pro quò et voilà la quadrille perchè ci sono tutti i numeri per far la quadra di una nuova fiction che in questo caso è Mina Settembre in una sorta di Sex and The City alla Napoletana-Rione-Sanità piuttosto che  Manhattan-Distretto-di-New-York.La storia impossibile si basas u tre amiche-bene (in numero di tre come le prossime della nuova serie di Sex and The City), nel senso di ben piazzate economicamente e professionalmente affiatate fra di loro così come lo erano le 4 in “fica-economy-nweyorkese”, le quali con l'occhio della classe abbiente risolvono problemi familiari e sociali in una Napoli da cartolina tirata a lucido persino nel Rione Sanità il più popolare e caratteristico della capitale partenopea quella dove ci sono i panni stesi tra un balcone e l'altro.

Mina Settembre (interpretata da Serena Rossi) è un'assistente sociale che lavora in un ambulatorio di quel quartiere operando nel sociale con il supporto di due amiche “piene di conoscenze altolocate” - Titti di professione imprenditrice (Valentina D'Agostino) e l'avvocato Irene (Christiane Filangieri) -  e quello dei due pretendenti al suo cuore, il marito Claudio commissario (Claudio Pasotti) con il quale è in pausa di riflessione e il ginecologo dell'ambulatorio Giuseppe (Domenico Gammarella) che invece ha un bel culo.

Come una sorta di Carrie Bradsaw Mina Settembre emerge sul gruppo per tuffarsi in azioni spericolate che le si presentano da dipanare una dietro l'altra e che lei affronta coraggiosamente avendo un cuore grande grande.

Così la troviamo sempre trafelata e in ritardo alle prese nel salvare bambini strappando le loro madri dalla mafia, salire sui cornicioni dei palazzi per dissuadere un'aspirante suicida disoccupato al quale troverà un lavoro grazie all'assistenza delle amiche molto introdotte nella Napoli-bene una delle quali, l'avvocata, si appoggerà a lei per riportarle a casa il figlio essendosi allontanato perchè perso fra le braccia di una ragazza tanto fisicata da indurre il ragazzino a prendere una pasticca azzurra per portarsela a letto. Detto e Fatto,  Mina Settembre svolge tutto all'insegna del dinamismo e dell'efficienza più assoluta perchè tutto quello che tocca lo risolve come un miracolo più di quanto lo possa San Gennaro: e allora Santa Subito.

Perchè ci vengano propinate queste commedie ad esaltare le gesta di una sanità che a Napoli “non esiste proprio” facendoci illudere che invece la realtà non sia quella che sembra è un mistero.  Ma va bene così, è una fiction e ci sta soprattutto perchè la scelta dei protagonisti è di prim'ordine come garanzia a dar credibilità a una commedia che comunque tratta temi importanti anche se con leggerezza, a partire da Serena Rossi (Mina Settembre) che si conferma molto brava e simpatica (aiutata anche da un ruolo già di per sé accattivante che comunque lei sa affrontare con molta grinta facendo pensare che la RAI abbia fatto una mossa giusta puntando su di lei, speriamo non solo per le fiction perchè oltre a recitare anche in napoletano stretto sa cantare benissimo come ha dimostrato in Tale e Quale e nella fiction su Mia Martini.

Ad affiancarla come madre c'è Marina Confalone grande attrice napoletana già vista recentemente in Natale in Casa Cupiello, che però in questo ruolo  ci sembra un filo penalizzata come caratterista comprimaria così come succede spesso quando grandi attori di cinema e teatro vengono ingaggiati in Tv dove il genere melò-brillante le riduce ad un ruolo di guest star sui generis (lo è stato così per Tina Pica oppure Peppino De Filippo) che comunque raccolgono sempre consensi per la grande simpatia.




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