martedì 12 gennaio 2021

L'UOMO D'ACCIAIO DAL CINEMA SBARCA IN TV

 Questa Sera su Italia Uno si potrà vedere  L’Uomo D’Acciaio la nuova versione di Superman con un cast stellare: Henry Cavill, Amy Adams (scelta fra Natalie Portman, Anne Athaway, Kirsten Stewart, Rachel mc Adams, Olivia Wilde, Mila Kunis, Jessica Biel), Russel Crowe, Kevin Kostner, Diane Lane, Michael Shannon, Ayelet Zurer, Laurence Fisburne.




E per finire, la rivelazione Antje Traue nel ruolo di aliena venuta da Krypton,  che veste la corazza della guerriera Faora.

Sì perché la Kryptonina è quella che va forte più veloce della luce come Superman, mettendosi a gareggiare con lui sullo stesso volo alieno, cazzo a cazzo duro duro sicura di vincerlo: “Perché tu ti sei fatto impiantare le emozioni degli umani mentre io sono programmata per la lotta e uccidere”.

Nata per uccidere non sapendo che sulla terra il Bene trionfa sempre sul male.

Piccolo particolare che fa la differenza.

La corrente di pensiero  l’aveva raccolta David Letterman nel presentare Man Of Steel chiedendo cinicamente se a qualcuno possa interessare.

Alzi la mano chi vuole che il bene trionfi sul male! Eh eh eh, da morir dal ridere.

Così periodicamente ci troviamo eroi dei fumetti che ci infondono quella speranza di bene ogni volta che l’umanità si sente in crisi.

Questa volta si è andato oltre: Superman rivela il suo potenziale all’età di 33 anni proprio come Gesù Cristo mandato da Dio sulla terra. La quale non contenta di essere sempre in lotta con sé stessa deve fare anche i conti con gli alieni che sbarcano per pareggiare dei conti in sospeso nei loro sistemi solari i quali si sgretolano per mancanza di acqua di luce o di energia cercando così di prelevarle dal Pianeta Terra, l’unico ad essere abitato nel benessere nel suo sistema solare facente parte delle galassie infinite.

“Non siete soli” annunciano gli stranieri venuti da Krypton per allertare gli umani sicuri di essere l’ombelico dell’Infinito.

Vengo anch’io! No, tu no. D’accordo è difficile stabilire un dialogo con Ufo ed alieni, ammesso che veramente esistano, ma quello che fa specie è la quarta domanda che fa capolino nella nostra mente dopo le classiche fondamentali Da Dove Veniamo, Chi Siamo e Dove Andremo.

La quarta domanda è: ma perché noi sulla terra siamo sempre meno intelligenti e tecnologicamente avanzati degli alieni, i quali conoscevano le astronavi già millenni fa secondo le traccie lasciate da Egizi e Aztechi? Perché siamo giovani, perché siamo cretini, perché ci piace giocare come bambini e gli alieni ci stanno sulle palle come la noia per cui vengono sempre accolti con delle pernacchie in una serie di bombardamenti atomici capaci di fare esplodere le loro astronavi?

Una pernacchia ti salverà. Tromba de... sanità de corpo. Degli umani come recita volgarmente il detto.

Stavolta no. Con L’Uomo D’acciaio (l’affascinante e dolce Henry Cavill dopo l’ultima prova di Immortals assurto a eroe senza macchia né paura) venuto sulla Terra per rinverdir le righe del Vangelo, tra l’altro ora seguito alla lettera da Papa Francesco, non si ride nemmeno quando l’eroe dei fumetti Superman prende al volo Lois Lane (la giornalista del Day Planet interpretata da Amy Adams indimenticata suorina e cuoca nel tandem con Meryl Streep dei film Il Dubbio e Julia e Julie  e l’ultima prova di The Fighter candidata all’Oscar) quando scende in picchiata sulla terra scappata dall’astronave catturata per un incontro del terzo tipo.

Il “tipo” è la guerriera Faora interpretata daAntje Trauer   (ad incarnar la nuova tipologia sexy della femmina lottatrice coperta da armatura come il maschio) che sta lanciando il cinema per dare le dritte sulla formazione delle generazioni future in linea bisex se vogliono sopravvivere superando la guerra dei sessi delle religioni e delle razze) che la vuole annientare perché umana e del quale Superman ha un debole tanto da innamorarsene. Non si ride in questo film nemmeno quando Superman punta le braccia per sollevare una piattaforma, o per far riaffiorare un bus pieno di bambini affondato in un fiume in piena, o per fare qualche altra impresa come se non fossero effetti speciali ma effetti di una forza sovrumana capaci di infondere energia e coraggio al genere umano.

Non è la forza bruta, né forza tecnologica ma è pura energia incanalata nel pensare al bene. Degli umani perché in loro si pone la speranza delle galassie infinite per far trionfare il bene sul male.

Purtroppo agli umani non interessa, o quanto meno non alla maggioranza, come diceva quel tale conduttore David Letterman quando a suo tempo aveva presentato il film con Cavill in studio, visto come si comporta.

“Non siete soli” dicono gli agguerriti alieni che Superman non esita ad eliminare. Così adesso ce n’è solo uno,  L’Uomo d’Acciaio Superman, mentre quelli di Krypton sono stati annientati e tutti gli altri umani sono  nessuno.

A questo punto sorge spontanea un’altra domanda, la quinta dell’esistenza Umana.

 Dopo Da Dove Veniamo Chi Siamo Dove Andremo e Perché Siamo Sempre noi i più cretini delle Galassie,  ecco la quinta: se non siamo soli, in quanti siamo ad essere cretini? Aspettando che la scienza ci illumini di immenso fornendo dati e numeri precisi così come è stato fatto da Einstein sulla velocità della luce non ci resta che guardare questo bellissimo film di fantascienza con Krypton e i suoi miti. Più veloci della luce così ben immortalati anche dai cartoon's.


 


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