sabato 13 aprile 2013
CUCINA CREATIVA PER POVERI ED ANZIANI
Le trasmissioni di cucina sono sempre molto seguite sia quelle di approfondimento che a velocità supersonica lanciate per prima da Benedetta Parodi in coda al tg.
E’ una sfida all’ultimo coltello quella che vede impegnate le cuoche ai fornelli le quali fanno a gara con le vendite dei loro ricettari in libreria.
Personalmente a queste dive grandi esperte perché passano il loro tempo in cucina non credo molto.
Il grande chef Gordon Ramsay che conduce su Rai 5 Cose dell’Altro mondo, una volta interrogando un cuoco che faceva televisione gli ha chiesto se era cuoco-cuoco o cuoco televisivo.
Come dire che non è detto che quelli che conducono in Tv siano poi anche grandi chef o grandi cuoche anche se effettivamente hanno la possibilità di imparare a destreggiarsi con le tante ricette che propongono. Poi magari anche loro quando sono a casa fanno un bel piatto di spaghetti al sugo, che non si sbaglia mai, e la fettina ai ferri come facciamo tutte perché manca il tempo da dedicare ai fornelli. Sono molto belli gli spot con la famiglia riunita per fare colazione con le sposine vispe e sveglie anche se fuori è l’alba, che preparano una ricca colazione con una fetta di nutella ed è subito buongiorno con tanto di campane a festa!
Ma sono spot. Meglio la realtà, diciamolo.Tra i tanti argomenti affrontati sul tema è sempre interessante quello che riguarda gli anziani i quali mangerebbero male, poca carne soprattutto, perché non hanno né soldi né denti.
Non sono d’accordo perché penso che al giorno d’oggi si possa mangiare in modo completo anche con pochi euri.
Per fare un brodino con due alette di pollo, una carota, cipolla e sedano non è una gran spesa e con una minestrina diventa un pasto ideale per una persona anziana. Così come un sughetto con un filo di macinato e qualche fegatello per dare sapore non si svuota il portafogli. Questo per dire che non sempre la carne è un alimento costoso così come il pesce, dove il più saporito si trova fra quello più povero come il pesce azzurro. Insomma ci sono tanti modi per nutrirsi bene e con fantasia che i pensionati possono sbizzarrire avendo tempo a disposizione.
Non è il cibo che incide nel bilancio, ma sono le bollette e gli affitti che un Comune dovrebbe sobbarcarsi per aiutare gli anziani a restare nelle loro case vivendo in maniera autonoma.
La quota di una casa protetta per esempio è molto costosa perché va oltre i 1700 Euri, raggiungendo punte anche più alte che gli anziani pagano con la loro pensione, un contributo della famiglia e del Comune, se sono soli. Pagando affitto e bollette con una spesa minima che possiamo valutare in 1000 euri si dà la possibilità ad un anziano (o anche una coppia) autosufficiente e in salute, di vivere con dignità con la pensione per il vitto e le medicine, senza l’umilazione di essere relegato in una comunità come se fosse un incapace. Non tutti possono permettersi la badante per cui questo problema è molto più diffuso di quanto si pensi. Vedere la fila ai refettori delle varie caritas per un piatto di minestra dovendo risparmiare sull’affitto della casa dove magari hanno tagliato i fili di luce e gas non è triste, è un’autentica tragedia, da cose dell'altro mondo, appunto.
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